Sovana, di stampo medievale, fa parte dei borghi più belli d'Italia, fu un fiorente
centro etrusco e di questo periodo è l’importante Necropoli Etrusca con la sua
tomba “regina” chiamata Tomba Ildebranda a forma di tempio greco. Fu poi una città
importante in epoca romana, fu conquistata dai Longobardi (594) e divenne dominio degli
Aldobrandeschi il cui Ducato arrivò a comprendere l’intera provincia di
Grosseto, in seguito passò alla Famiglia Orsini per successione ereditaria ma fu
saccheggiata e devastata dai Senesi nel 1410. Intorno all'anno Mille la
famiglia Aldobrandeschi vi fece
erigere un castello, qui è nacque Ildebrando di Sovana divenuto papa con il nome di Gregorio VII. Benché il gorgo sia
piccolo la Piazza del Pretorio è molto grande, la pavimentazione è a spina di
pesce ed in parte è quella originale. Qui si affacciano i palazzi più
importanti come il Palazzo Pretorio, la
Loggia del Capitano, il Palazzo dell’Archivio, nonché la Chiesa di Santa Maria Maggiore
e il seicentesco Palazzo Bourbon del Monte, in parte addossato all’antica
Chiesa di San Mamiliano. Passeggiando per la piazza si nota il
Palazzo dell’Archivio (XII sec.) con la torretta civica con la campana e nel
centro un orologio, ma guardandolo bene con le 3 finestre e la porta che sembrano
gli occhi, il naso e la bocca gli danno l’impressione di un viso. Molto bello è
il Palazzo del Pretorio, che dà nome alla piazza, sulla facciata ci sono gli
stemmi (XII sec.) dei Capitani di Giustizia che governarono durante la
dominazione senese; oggi ospita il centro di documentazione sulla storia e
l'archeologia della città. Da visitare la chiesa di Santa Maria (XII
sec.) la cui architettura è romanica con riferimento a linee gotiche, al suo
interno sopra l'altare potrete ammirare il ciborio di epoca preromanica, che
risulta essere tra i più antichi cibori preromanici intatti di tutta la Toscana;
il ciborio ha i simboli vegetali, l’uva e le patere simboli riconducibili all’eucarestia.
Una sosta per gustare la varietà di piatti caratteristici come carni e
selvaggina in primis il cinghiale, i formaggi e i pregiati vini DOC e IGT. Una visita al museo
dove, tra gli altri oggetti, troveremo un vaso con 498 monete d’oro di epoca
imperiale; in precedenza era la chiesa paleocristiana di San Mamiliano che è uno
degli edifici più antichi di Sovana costruito sopra una preesistente struttura
etrusca. Da vedere anche il Duomo in stile
romanico gotico con la splendida cripta, il Palazzo Vescovile adiacente al
Duomo, la loggia del Capitano e il convento di San Benedetto. Il simbolo della
città è il tufo, elemento che da sempre ha
caratterizzato la zona; tutto il territorio è di origine vulcanica ed è
frastagliato da enormi speroni tufacei intagliati da numerosi vani rupestri, un
tempo abitati ed ancora oggi impiegati come magazzini o ricovero per attrezzi
agricoli. Avendo tempo a disposizione è interessante visitare le Necropoli Etrusche di Sovana, sono un eccezionale
patrimonio lasciatoci dal popolo etrusco, una moltitudine di tombe, dalle più
semplici a veri e propri monumenti scavati nel tufo, risalenti al periodo tra
il VII ed il I° secolo a. C.; inoltre le Vie Cave antichi percorsi etruschi scavati nel terreno. Dopo
queste visite termina il viaggio in questo splendido ed ancora incontaminato e
poco conosciuto lembo di Toscana.
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