sabato 7 settembre 2013

Il Castello di Gambatesa

La cittadina di Gambatesa ha radici molto antiche, si risale ai Sanniti, ai Romani fino ai “di Capua del ramo dei Conti d’Altavilla quando il feudo, compreso il castello, passò a questa famiglia napoletana. Il Casello sorge su un’altura che domina la valle
(tutte le foto presenti sono state messe per gentile concessione della Soprintendenza), in origine era solo una torre di difesa e di avvistamento costruita prima del XII sec. Fu Riccardo di Pietravalle, primo signore di Gambatesa, a fare il primo ampliamento, in seguito furono aggiunte le due torri angolari a base quadrangolare in modo da aderire alla pendenza dell’altura di tufo. Successivamente furono eseguiti importanti lavori, alla fine del XV sec., per rendere la struttura una dimora nobiliare e voluti dai Conti di Capua. Costoro erano una delle più antiche dinastie dell’Italia meridionale ed unite al regno spagnolo. Infatti Andrea di Capua, capitano d’arme, sposò Maria d’Ayerbe dei reali d’Aragona. Al visitatore il Castello si presenta così
nella sua bella imponente facciata a quattro livelli e con l’ingresso del Settecento. L’ingresso si raggiunge percorrendo una scalinata a tre rampe per poi visitare l’interno. Nell’atrio si possono ammirare gli affreschi riguardanti gli amori di Zeus. Il piano nobile è preceduto da un atrio diviso da arconi e pilastri e una scala che conduce al secondo piano destinato ad uso privato, al terzo piano si trova una bella loggetta che si affaccia sulla piazza e i locali della servitù sono collegati alla terrazza superiore. Le Sale si suddividono in: la “Sala del Camino”, dove Vincenzo di Capua fece ricordare le virtù del proprio casata;
(clipeo con figura di guerriero) questa figura dovrebbe rappresentare Giovanni di Capua;
la “Sala dell’Incendio”; la “Sala delle Maschere”
i cui dipinti sono tra i più conservati. Nella stessa Sala si può ammirare il dipinto di Apollo e lo sparviero e lo stemma
dei di Capua -del Balzo. Continuando l’interessante percorso ecco la “Sala del Pergolato”, il “Salone delle virtù, la “Sala del Canneto” e lo “Studiolo”
(particolare dell'angelo scrivente)
Una visita più attenta va riservata al “Salone delle Virtù”, ambiente di rappresentanza, perché con queste superbe figure,come le altre che troverete,(Fortezza e Carità)sapientemente eseguite,si è voluto mettere in evidenza le virtù di Vincenzo di Capua. Inoltre nella Sala si può vedere anche la Veduta del Foro Romano, un paesaggio fluviale e anche la rappresentazione di una raggiera cromatica


su decorazione a finto marmo. Al termine della visita, in questo interessante e bel Castello, il turista avrà avuto la sensazione di aver ripercorso le antiche vicende della dinastia dei “di Capua” attraverso gli affreschi che lo decorano in modo superbo. Questi affreschi possono essere divisi in tre categorie: vedute storiche e simboliche, vedute reali, paesaggi immaginari o difficilmente riconoscibili a una realtà esistente. Le notizie qui riportate sono tratte da libro “Il Castello di Capua e Gambatesa. Mito, storia e paesaggio” a cura di Daniele Ferrara, Soprintendenza per i beni storici, artistici e etnoantropologici del Molise”. Le foto sono state inserite, nel testo, grazie alla gentile concessione della Soprintendenza. Il turista che volesse visitare il Castello di Gambatesa farebbe bene ad informarsi presso la stessa Soprintendenza per i giorni e gli orari di visita.

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