Dedicato ai viaggi promessi, che ci vorremmo promettere o che ci siamo ripromessi di fare, alla scoperta dell'Italia.
domenica 30 marzo 2014
sabato 29 marzo 2014
I Musei dedicati alla cioccolata in Italia
Queste
sono le città, tra le molte, dove visitare il Museo della Cioccolata:
Perugia:
Museo Storico Perugina.
Il museo ebbe inizio nel 1997 e il percorso museale è suddiviso in 4 sezioni: dal cacao al cioccolato, una storia di impresa,
prodotti e reti di vendita, la comunicazione. Inoltre sono esposti macchinari di produzione,
scatole e confezioni tra le più significative utilizzate dall’azienda dal 1907 a oggi. Tra le curiosità, la riproduzione fotografica della prima scatola Baci Perugina disegnata da Federico Seneca con la rielaborazione del quadro di Hayez “Gli Innamorati” e risalente agli anni ’20. Inoltre ci sono i filmati, che risalgono agli anni 30 e 40 sulla lavorazione, sulla vita in azienda e dei video con i caroselli e spot pubblicitari che venivano mandati in onda in tv.
Il museo si trova nella Casa del Cioccolato, dove c’è anche la scuola di cioccolato, all’interno dello stabilimento Nestlè Perugina di S. Sito.
Il museo ebbe inizio nel 1997 e il percorso museale è suddiviso in 4 sezioni: dal cacao al cioccolato, una storia di impresa,
prodotti e reti di vendita, la comunicazione. Inoltre sono esposti macchinari di produzione,
scatole e confezioni tra le più significative utilizzate dall’azienda dal 1907 a oggi. Tra le curiosità, la riproduzione fotografica della prima scatola Baci Perugina disegnata da Federico Seneca con la rielaborazione del quadro di Hayez “Gli Innamorati” e risalente agli anni ’20. Inoltre ci sono i filmati, che risalgono agli anni 30 e 40 sulla lavorazione, sulla vita in azienda e dei video con i caroselli e spot pubblicitari che venivano mandati in onda in tv.
Il museo si trova nella Casa del Cioccolato, dove c’è anche la scuola di cioccolato, all’interno dello stabilimento Nestlè Perugina di S. Sito.
Norma
(Latina): Museo del Cioccolato "Antica
Norba".
Il museo ebbe inizio nel 1995 e si trova all’interno della fabbrica del cioccolato “Antica Norba”, il percorso museale è suddiviso in 4 sezioni: la storia, la coltura, le curiosità e la bottega. Inoltre sono esposti antichi
macchinari,
antiche stampe pubblicitarie, vecchie confezioni, pannelli illustrativi e collezioni di bilance e cioccolatiere antiche che risalgono all’Ottocento. Interessante è il percorso che illustra i metodi di coltura della pianta del cacao passando attraverso le fasi di raccolta, fermentazione, essiccazione, tostatura
e lavorazione dei semi. Nella 'Bottega' del Museo è possibile acquistare i prodotti confezionati dalla ditta.
Questi Musei informano i visitatori sulle origini e la storia del cioccolato, la scelta e la corretta degustazione del 'cibo degli dei' e dei prodotti che ne derivano.
Il museo ebbe inizio nel 1995 e si trova all’interno della fabbrica del cioccolato “Antica Norba”, il percorso museale è suddiviso in 4 sezioni: la storia, la coltura, le curiosità e la bottega. Inoltre sono esposti antichi
macchinari,
antiche stampe pubblicitarie, vecchie confezioni, pannelli illustrativi e collezioni di bilance e cioccolatiere antiche che risalgono all’Ottocento. Interessante è il percorso che illustra i metodi di coltura della pianta del cacao passando attraverso le fasi di raccolta, fermentazione, essiccazione, tostatura
e lavorazione dei semi. Nella 'Bottega' del Museo è possibile acquistare i prodotti confezionati dalla ditta.
venerdì 28 marzo 2014
giovedì 27 marzo 2014
martedì 25 marzo 2014
domenica 23 marzo 2014
sabato 22 marzo 2014
Sagre e fiere a marzo in Italia
Queste sono alcune sagre che si
svolgono nel territorio, per informazioni contrattare le rispettive città:
Cuneo Borgo San Dalmazzo fino al 23 marzo 2014
dimostrazioni di arte pasticcera e sfide tra i maestri cioccolatieri, inoltre il mercatino delle pulci. Gli
incontri si svolgono presso l'ex Palazzo Bertello, sede dell'Ente Fiera Fredda
a Borgo San Dalmazzo.
Vercelli Caresanablot fino al 23 marzo 2014
degustazione delle birre artigianali, per gli amanti della birra, e musica con
i gruppi partecipanti al Concorso Festival Beer.
Genova Palazzo Ducale 29 marzo 2014 finale della competizione tra professionisti dilettanti e
appassionati di cucina per la preparazione: il pesto preparato nel mortaio. Tra
gli eventi alla manifestazione ritorna anche quest'anno la Settimana del pesto dei
ristoratori liguri e
il Pesto di gala.
Siena San Giovanni d'Asso 22 e 23 marzo 2014
festeggiamenti per il tartufo marzuolo o bianchetto, prodotto minore del
pregiato tartufo bianco. Nelle vie del paese c’è la mostra dell'artigianato e i prodotti
tipici delle Crete Senesi e della Val d'Orcia.
Ravenna Pinarella di Cervia fino al 23 marzo 2014
degustazione della cucina romagnola come le
seppie in umido e gli spiedini di seppia.
Durante le sere musica
dal vivo. La sagra si
svolge durante la fiera di San
Giuseppe.
Forlì Cesena Sarsina domenica 23 marzo 2014
sagra della Pagnotta Pasquale, evento dedicato a questa produzione che avviene
durante il periodo della Quaresima. Da visitare nelle vicinanze il Parco delle Marmitte dei Giganti.
Roma Velletri dal 22 al 23 marzo 2014 nelle due giornate sarà possibile degustare prodotti
tipici locali e partecipare a laboratori ed eventi. Si possono anche ammirare le
camelie che hanno il loro habitat naturale nella zona tanto da diventare una produzione
d'eccellenza.
Ramacca
Catania dal 4 al 13 aprile 2014 degustazione di piatti a base di carciofo, un
ottimo prodotto grazie al terreno molto fertile.
Cagliari
Muravera dal 4 al 6 aprile 2014 manifestazioni varie, sfilata di gruppi
folkloristici sardi e degustazione di gastronomia locale.
venerdì 21 marzo 2014
Le piazze più belle dei Borghi in Italia
Padova
Prato della Valle: è una grande piazza ellittica che, oltre ad essere la
maggiore piazza padovana, è una delle più grandi d'Europa,
con un grande spazio caratterizzato da un'isola verde centrale, chiamata Isola Memmia in onore del podestà che commissionò i lavori. La piazza è circondata da un canale ornato da 78 statue con 8 piedistalli sormontati da obelischi e 2 vuoti. Tra le altre statue ci sono quelle di Torquato Tasso, Andrea Mantegna, Ludovico Ariosto, Francesco Petrarca, Galileo Galilei, Antonio Canova. Quattro viali attraversano il Prato su piccoli ponti, per arrivare al centro dell'isolotto, la sistemazione si rifà alla tradizione veneta del giardino patrizio. Di grande interesse sono alcuni monumenti che si affacciano sul Prato della Valle: la Basilica benedettina di Santa Giustina la Loggia Amulea in stile neoclassico fatta costruire dal Comune di Padova e molti palazzi costruiti tra il Quattrocento e l'Ottocento. E’ una bellissima piazza di grande effetto scenografico.
con un grande spazio caratterizzato da un'isola verde centrale, chiamata Isola Memmia in onore del podestà che commissionò i lavori. La piazza è circondata da un canale ornato da 78 statue con 8 piedistalli sormontati da obelischi e 2 vuoti. Tra le altre statue ci sono quelle di Torquato Tasso, Andrea Mantegna, Ludovico Ariosto, Francesco Petrarca, Galileo Galilei, Antonio Canova. Quattro viali attraversano il Prato su piccoli ponti, per arrivare al centro dell'isolotto, la sistemazione si rifà alla tradizione veneta del giardino patrizio. Di grande interesse sono alcuni monumenti che si affacciano sul Prato della Valle: la Basilica benedettina di Santa Giustina la Loggia Amulea in stile neoclassico fatta costruire dal Comune di Padova e molti palazzi costruiti tra il Quattrocento e l'Ottocento. E’ una bellissima piazza di grande effetto scenografico.
Ascoli
Piceno Piazza del Popolo: è un isola pedonale rettangolare in stile
rinascimentale,
la sua sistemazione avvenne nel 1507 per volere del governatore pontificio Raniero de’ Ranieri, che dispose la costruzione di portici a colonne ed arcate. La Piazza è circondata da edifici rinascimentali, da portici, molto bella è la pavimentazione in travertino. Gli edifici più importanti della Piazza rappresentano i tre poteri: politico il Palazzo dei Capitani del Popolo, religioso la Chiesa di S. Francesco con l’Edicola della Madonna di Reggio e commerciale la Loggia dei Mercanti.
la sua sistemazione avvenne nel 1507 per volere del governatore pontificio Raniero de’ Ranieri, che dispose la costruzione di portici a colonne ed arcate. La Piazza è circondata da edifici rinascimentali, da portici, molto bella è la pavimentazione in travertino. Gli edifici più importanti della Piazza rappresentano i tre poteri: politico il Palazzo dei Capitani del Popolo, religioso la Chiesa di S. Francesco con l’Edicola della Madonna di Reggio e commerciale la Loggia dei Mercanti.
Vigevano
Piazza Ducale: Ludovico Forza detto “Il Moro” fece costruire alla fine del 1400
questa bella piazza anche se oggi non rispecchia del tutto il progetto
rinascimentale.
La Piazza, con la particolare pavimentazione, è circondata da portici ad arcate, sorretti da 84 colonne con capitelli lavorati e tutti differenti fra loro. Interessanti i palazzi, i portici e il Duomo dalla Piazza Ducale si ha all’accesso principale del Castello Visconteo Sforzesco, salendo lo scalone, che si trova sotto la Torre del Bramante si può infatti accedere al cortile del Castello e visitare gli spazi o salire sulla Torre per un visione di tutta la città.
La Piazza, con la particolare pavimentazione, è circondata da portici ad arcate, sorretti da 84 colonne con capitelli lavorati e tutti differenti fra loro. Interessanti i palazzi, i portici e il Duomo dalla Piazza Ducale si ha all’accesso principale del Castello Visconteo Sforzesco, salendo lo scalone, che si trova sotto la Torre del Bramante si può infatti accedere al cortile del Castello e visitare gli spazi o salire sulla Torre per un visione di tutta la città.
mercoledì 19 marzo 2014
martedì 18 marzo 2014
Milano e la Pinacoteca di Brera
Il Palazzo si erige su un antico
convento, del Trecento, dell’ordine degli Umiliati che in seguito appartenne ai
Gesuiti. Percorrendo le Sale si potranno ammirare suggestive opere d’arte :
Sala I: Donazione Jesi: dipinti e
sculture XX sec.(Morandi, Modigliani….); Sala IA: Cappella Mocchirolo, XIV
sec.; Sala II-III-IV: dipinti italiani XIII-XVI sec.(Giovanni da Milano,
Stefano da Verona….); Sala V-VI: dipinti veneti XV-XVI sec. (Bellini,
Mantegna…); Sala VII: ritratti veneti XVI sec. (Tiziano...); Sala VIII: dipinti
veneti XV sec. (Cima da Conegliano…), Sala IX: dipinti veneti XVI sec. (
Veronese, Tintoretto…); Sala XIV: dipinti veneti XVI sec. (Bonifacio
Veronese…); Sala XV: dipinti e affreschi lombardi XV-XVI sec. (Bramantino…);
Sala XVIII: dipinti lombardi XVI sec. (Lomazzo, i Campi…); Sala XIX: dipinti
sacri e ritratti lombardi XV-XVI sec. (Bergognone, Solario….); Sala XX: dipinti
ferraresi ed emiliani XV sec. ( Tura…); Sala XXI: polittici marchigiani XV sec.
(Niccolò Alunno…); Sala XXII-XXIII: dipinti ferraresi ed emiliani XV-XVI sec.
(De Roberti, Garofalo…); Sala XXIV: Piero della Francesca, Raffaello, Bramante;
Sala XXVII: pittura in Italia centrale XV-XVI sec: ( Signorelli…); Sala XXVIII:
pittura in Italia centrale XVII sec. ( Reni, Guercino…); Sala XXIX: Caravaggio
e i caravaggeschi; Sala XXX: pittura
lombarda XVII sec. (Cerano….); Sala XXXI: dipinti fiamminghi e italiani XVII
sec. (Rubens, Pietro da Cortona….); Sala XXXII-XXXIII: dipinti fiamminghi e
olandesi XVI-XVII sec.
(Rembrandt, Santvoort….); Sala
XXXIV: pittura sacra XVIII sec. ( Tiepolo…); Sala XXXV: dipinti veneziani XVIII
sec. (Canaletto, Guidi….); Sala XXXVI: dipinti di genere e ritratti italiani
XVIII sec. ( Fra Galgario….); Sala XXXVII-XXXVIII: dipinti italiani XIX sec. (
Appiani, Pelizza da Volpedo).
Queste Sale offrono un
significativo repertorio del patrimonio culturale artistico permettendo al
visitatore di conoscere o riconoscere gli Artisti e i loro capolavori.
Le notizie sono state prese
dell’opuscolo in dotazione alla Pinacoteca di Brera.
sabato 15 marzo 2014
St. Peter's Dome, the history
The dome, builded during the pontificate of Paul III Farnese, was designed by Michelangelo Buonarroti from the end of 1546 and was
discontinued after his death in
1564. The works were resumed
in 1588 by Pope
Sixtus V by Giacomo Della Porta
and Domenico Fontana. Pope
Clement VIII completed the
construction of the lantern.
mercoledì 12 marzo 2014
Firenze e la cupola del Brunelleschi
Nel 1418 la Corporazione dell’arte della lana bandì il concorso per il modello della cupola per Santa Maria in Fiore e lo vinse Filippo Brunelleschi che fu però affiancato dal Ghiberti e la costruzione vera e propria della cupola ebbe inizio nel 1420.
Nel 1425
Ghiberti venne estromesso dai lavori, che passarono di nuovo a Brunelleschi e la volta della cupola fu
terminata nel 1436; dopo la morte di Brunelleschi venne realizzata la lanterna,
coronata nel 1468 dalla palla in rame dorato sormontata dalla croce. L'elevazione totale dell'intera struttura,
compresa la palla dorata e la croce che la sormontano, è di circa 117 metri:
la lanterna è alta 21 metri, il
tamburo 13 metri e la Cupola circa 34 metri. Anche la Lanterna ebbe una
funzione molto importante per la statica globale dell'intera struttura, perché
con il suo enorme peso, si incuneava nella struttura, contrastando le
pericolose forze che dai costoloni agivano direttamente sulla Cupola.
(veduta laterale del Duomo)
I lavori degli affreschi interni incominciarono solo nel 1572, ad
opera di Giorgio Vasari che intraprese la decorazione solo del primo giro delle
fasce concentriche. Alla sua morte, gli subentrò Federico Zuccari, che in pochi
anni terminò, mediante tecnica a tempera, l'immenso ciclo figurativo, uno dei
più grandi del mondo per superficie dipinta e uno dei capolavori del
manierismo. Il tema dell’affresco, dell'artista, è lo stesso che si ritrova nel
Battistero: il Giudizio Universale 3600 metri quadri che illustrano la fede nel
Paradiso ed in cui al centro sopra l'altare, è raffigurato il Cristo Risorto in
mezzo agli angeli. La Cupola del Duomo può considerarsi una delle maggiori
imprese costruttive del Rinascimento, dalla base della lanterna si può ammirare
il panorama sulla città e sulle le colline circostanti.
martedì 11 marzo 2014
Genova e il Palazzo San Giorgio
Palazzo San Giorgio fu costruito nel 1260 come
primo palazzo pubblico genovese, è stato per secoli il fulcro dell’attività
marittima e commerciale genovese: si trova al centro dell’arco portuale
medievale, compreso tra il Molo Vecchio e la Commenda di Prè. La costruzione fu
voluta dal Capitano del Popolo Guglielmo Boccanegra e si compone di due corpi
ben distinti, appartenenti ad epoche diverse e alla fine del XIII secolo nelle
carceri del palazzo fu rinchiuso Marco Polo e qui dettò le sue memorie di
viaggio, in seguito pubblicate sotto il titolo de “Il Milione”. A metà del
Quattrocento il Palazzo fu acquistato dal Banco di San Giorgio, una delle più
antiche banche di Genova, che amministrava il debito pubblico dello Stato genovese.
Nel 1570 il palazzo fu
notevolmente ampliato verso il porto: fu aggiunto un nuovo corpo sul lato
orientale e furono collocate all’interno le statue dei protettori delle Compere
di San Giorgio. Sul finire del XVII secolo sulla facciata a mare venne innalzato
un campanile con torre-orologio riccamente decorata, allo scopo di segnare le
ore e poter comunicare alle navi ormeggiate in porto pericoli di vario genere. L’ingresso
del palazzo è situato nel prospetto a mare e salendo uno scalone in marmo si arriva
al primo piano dove si trovano la cinquecentesca sala del Capitano del Popolo e
il magnifico Salone delle Compere. Nella parte esterna, nel lato opposto al
mare, si trova un ricco tabernacolo settecentesco di marmo e stucco,
fiancheggiato da due angeli con statua dell’Assunta e baldacchino metallico.
Alla fine dell’Ottocento, il complesso edilizio venne restaurato da Alfredo
D’Andrade che ricostruì i più significativi spazi all’interno: la sala del
Capitano del Popolo, la Manica Lunga e la Manica Corta. Le decorazioni attuali
della facciata risalgono al 1912 e sono opera di Ludovico Pogliaghi. Dal 1903
Palazzo San Giorgio è sede dell’Autorità Portuale di Genova.
lunedì 10 marzo 2014
Un nuovo museo a Roma: Museo del crimine ambientale.
All'interno del Bioparco
il 31 gennaio 2014 è stato inaugurato questo museo
primo e unico nel suo genere per sensibilizzare il pubblico
sul tema del
commercio illegale di fauna e flora in via d'estinzione e ai reati in danno
agli animali e al bracconaggio. Il museo del crimine ambientale vuol essere una
testimonianza delle torture sugli animali, di oltre 70 mila reperti di animali
e piante protetti recuperati in Italia
dalla Forestale.
Tra gli animali estinti si trova l’esemplare di
Gaur (imbalsamato),
un bovino selvatico dell’India. Lo spazio museale comprende vetrine con
vari
esemplari di animali, è costituito da pannelli, immagini video, lungo il percorso si trovano animali vivi come avocette, testuggini e tortore tropicali che saranno di supporto alla visita ed espone migliaia di reperti sequestrati dal Corpo forestale dello Stato. Ci sono anche dei reperti tra cui avorio
grezzo e lavorato come
statuette o altri oggetti, monili, conchiglie, pelli di coccodrillo, carapaci di tartarughe, pelli,
zanne di elefante intagliate ai rimedi afrodisiaci ricavati
dai corni di rinoceronte, coralli e farmaci della medicina tradizionale cinese, realizzati con parti di animali protetti e tutelati dalla Convenzione Internazionale di Washington (CITES) che regola il commercio delle specie protette. Delle vetrine sono dedicate al bracconaggio e al reato di maltrattamento animale e contengono
gli strumenti di cattura più utilizzati nella caccia illegale. Mentre vi è una sezione particolare dedicata agli strumenti e alle tecniche di indagine utilizzate dalle forze dell’ordine per contrastare questi fenomeni di illegalità: dalle tecniche di laboratorio forense al laboratorio mobile del Corpo forestale dello Stato, dal metodo per l’individuazione del punto di innesco di un incendio, al criminal profiling, dalle tecniche di identificazione delle specie protette, alla collaborazione con associazioni internazionali come l’INTERPOL e l’Europol.
Per informazione orario, visite guidate per scolaresche contrattare il Bioparco di Roma.
esemplari di animali, è costituito da pannelli, immagini video, lungo il percorso si trovano animali vivi come avocette, testuggini e tortore tropicali che saranno di supporto alla visita ed espone migliaia di reperti sequestrati dal Corpo forestale dello Stato. Ci sono anche dei reperti tra cui avorio
grezzo e lavorato come
statuette o altri oggetti, monili, conchiglie, pelli di coccodrillo, carapaci di tartarughe, pelli,
zanne di elefante intagliate ai rimedi afrodisiaci ricavati
dai corni di rinoceronte, coralli e farmaci della medicina tradizionale cinese, realizzati con parti di animali protetti e tutelati dalla Convenzione Internazionale di Washington (CITES) che regola il commercio delle specie protette. Delle vetrine sono dedicate al bracconaggio e al reato di maltrattamento animale e contengono
gli strumenti di cattura più utilizzati nella caccia illegale. Mentre vi è una sezione particolare dedicata agli strumenti e alle tecniche di indagine utilizzate dalle forze dell’ordine per contrastare questi fenomeni di illegalità: dalle tecniche di laboratorio forense al laboratorio mobile del Corpo forestale dello Stato, dal metodo per l’individuazione del punto di innesco di un incendio, al criminal profiling, dalle tecniche di identificazione delle specie protette, alla collaborazione con associazioni internazionali come l’INTERPOL e l’Europol.
Per informazione orario, visite guidate per scolaresche contrattare il Bioparco di Roma.
domenica 9 marzo 2014
San Pietro e la Cupola del Buonarroti
L’imponenza
della facciata seicentesca, di San Pietro, di Carlo Maderno appare già da
lontano ed è circondata da uno splendido colonnato formato da 284
colonne di ordine dorico e ottantotto pilastri in travertino di Tivoli e la
bellissima cupola nella sua maestosità attira lo sguardo.
La cupola fu progettata da Michelangelo Buonarroti a partire dalla fine del 1546, durante il pontificato di Paolo III Farnese, la cupola fu interrotta alla sua morte, nel 1564 all’altezza del tamburo. I lavori vennero ripresi, nel 1588, al tempo di Sisto V Peretti da Giacomo Della Porta e Domenico Fontana. Durante il pontificato di Clemente VIII si completò la costruzione della lanterna e si rivestì la cupola con lastre di piombo. Il 18 novembre del 1593 fu collocata, sulla cuspide del lanternino, la grande sfera in bronzo dorato sormontata dalla croce, opera di Sebastiano Torrigiani. Clemente VIII volle ricordare, quest’opera, in un’iscrizione sull’anello di chiusura della lanterna all’interno della basilica iniziata dal suo predecessore: “S. PETRI GLORIAE SIXTUS PP. V. A. MDXC PONTIF. V” (“A gloria di San Pietro, papa Sisto V, nell’anno 1590, il V del suo pontificato”).
La cupola rispetto al progetto originario di Michelangelo ha una forma ogivale, cioè più slanciata verso l’alto. L’attico che sovrasta la trabeazione sostenuta dai contrafforti aggettanti è decorato da pannelli con festoni vegetali, mentre alla base di ogni nervatura della cupola sono scolpiti i tre monti dello stemma di Sisto V. La cupola è munita di una serie di abbaini di forme proto barocche che permettono alla luce di penetrare nello spazio tra le due calotte, la lanterna è costituita da colonne binate su alto basamento nella parte inferiore, da volute nella parte mediana e da candelabri nella parte superiore mentre La cuspide con la sfera di bronzo e la croce slanciano verso l’alto l’intera struttura di incomparabile solennità e bellezza. La vista della cupola di San Pietro da via Niccolò Piccolomini è da non perdere infatti la si può ammirare come non si è mai vista. Percorrete la via osservando la cupola ed ecco che più vi avvicinate, più la cupola si allontana; se invece indietreggiate, la cupola vi sembra più grande e più vicina. Un gioco di prospettive che rende incantevole la visuale e suggestivo l’effetto visivo, si tratta di un curioso effetto ottico, dovuto alla disposizione degli edifici e al punto di osservazione.
La cupola fu progettata da Michelangelo Buonarroti a partire dalla fine del 1546, durante il pontificato di Paolo III Farnese, la cupola fu interrotta alla sua morte, nel 1564 all’altezza del tamburo. I lavori vennero ripresi, nel 1588, al tempo di Sisto V Peretti da Giacomo Della Porta e Domenico Fontana. Durante il pontificato di Clemente VIII si completò la costruzione della lanterna e si rivestì la cupola con lastre di piombo. Il 18 novembre del 1593 fu collocata, sulla cuspide del lanternino, la grande sfera in bronzo dorato sormontata dalla croce, opera di Sebastiano Torrigiani. Clemente VIII volle ricordare, quest’opera, in un’iscrizione sull’anello di chiusura della lanterna all’interno della basilica iniziata dal suo predecessore: “S. PETRI GLORIAE SIXTUS PP. V. A. MDXC PONTIF. V” (“A gloria di San Pietro, papa Sisto V, nell’anno 1590, il V del suo pontificato”).
La cupola rispetto al progetto originario di Michelangelo ha una forma ogivale, cioè più slanciata verso l’alto. L’attico che sovrasta la trabeazione sostenuta dai contrafforti aggettanti è decorato da pannelli con festoni vegetali, mentre alla base di ogni nervatura della cupola sono scolpiti i tre monti dello stemma di Sisto V. La cupola è munita di una serie di abbaini di forme proto barocche che permettono alla luce di penetrare nello spazio tra le due calotte, la lanterna è costituita da colonne binate su alto basamento nella parte inferiore, da volute nella parte mediana e da candelabri nella parte superiore mentre La cuspide con la sfera di bronzo e la croce slanciano verso l’alto l’intera struttura di incomparabile solennità e bellezza. La vista della cupola di San Pietro da via Niccolò Piccolomini è da non perdere infatti la si può ammirare come non si è mai vista. Percorrete la via osservando la cupola ed ecco che più vi avvicinate, più la cupola si allontana; se invece indietreggiate, la cupola vi sembra più grande e più vicina. Un gioco di prospettive che rende incantevole la visuale e suggestivo l’effetto visivo, si tratta di un curioso effetto ottico, dovuto alla disposizione degli edifici e al punto di osservazione.
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