venerdì 7 marzo 2014

Venezia e le sue Chiese


Chiesa di Santa Maria di Nazareth o degli Scalzi (XVII sec.),

affacciata sul Canal Grande a due passi dalla Stazione Ferroviaria di Venezia ci appare con la sua facciata in marmo di Carrara, fu costruita su progetto di Baldassarre Longhena ed è l’unica presente a Venezia con questo marmo. La facciata venne completata da Giuseppe Sardi (1672-1680) con le coppie di colonne binate che scandiscono le nicchie con statue di santi. Sia nell'impianto che nello sfarzo decorativo dell'interno è uno splendido esempio di arte barocca romana. L’interno conserva la grande opera pittorica di Giandomenico Tiepolo che si ritrova nella 2ª cappella a destra e la 1ª a sinistra con volte affrescate dal Maestro. Nel 1915 una bomba austriaca distrusse il grandioso affresco del Tiepolo con il Trasporto della Santa Casa di Loreto (1743) di cui restano alcuni frammenti all’Accademia.
La Basilica di Santa Maria della Salute
è una perla dell'arte barocca veneziana, venne eretta nel 1631-81 su progetto di Baldassarre Longhena. Fu costruita per un voto fatto dal Senato nel 1630, durante la terribile peste in ringraziamento dello scampato pericolo e della rinnovata potenza di Venezia sul mare. Nell'imponente facciata si trovano molte statue ed è sormontata da un'enorme cupola emisferica, sulla quale si innesta il presbiterio, composto da due absidi semicircolari e a sua volta coronato di cupola e campanili. L’interno custodisce opere di Tiziano e Tintoretto. La statua della Peste, raffigurata da Giusto Le Court, sull’altare è come una megera vecchia e sdentata e deriva dal detto veneziano: Ti xè bruta come ea peste! Meta di pellegrinaggio e festeggiamenti nel corso dei secoli, è la chiesa più amata dai veneziani.
La Chiesa di San Giorgio Maggiore
rappresenta una delle migliori opere di Andrea Palladio, che iniziò nel 1566 e fu terminata nel 1611, solo dopo la sua morte. E' dedicata ai S.S. Giorgio e Stefano, le cui statue sono collocate nelle nicchie sulla facciata marmorea. L’interno, a croce latina con tre navate, conserva opere di grandi maestri quali Jacopo Tintoretto, Jacopo Palma il Giovane, Sebastiano Ricci, Carpaccio. Di particolare interesse è il presbiterio con due capolavori di Tintoretto: L’Ultima Cena e Il Cader della Manna e l'altare dove si trova S. Giorgio che uccide il drago, la tela è datata 1516 ad opera di Vittore Carpaccio. Dal campanile, eretto nel 1791 in sostituzione di quello quattrocentesco, si può godere di una magnifica vista panoramica sul bacino di S. Marco.

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