venerdì 30 settembre 2016

Un weekend a Santhià ed al Santuario di Oropa

Questa antica cittadina fa parte  della 44^ tappa del cammino di Sigerico sulla via Francigena e del "Cammino di Oropa" che in quattro giorni porta al santuario mariano più grande e famoso dell'Italia Settentrionale.
La struttura urbana attuale ricalca, nel centro storico, l’antica forma che aveva nel ‘600 e passeggiando che molto da vedere come 
il Palazzo Municipale, la Collegiata 
di Sant'Agata con il campanile, di stile tardo romanico alto circa 35 metri 
ed è formato da sei piani sovrapposti.
La peculiarità di questa cittadina è di avere, nel centro cittadino, dei medaglioni di bronzo 
che raccontano la storia di  Santhià e il turista 
avrà la sensazione di camminare 
su di un libro aperto. 
Le foto dei medaglioni, qui proposti, 
sono state gentilmente concesse dal Comune di Santhià Assessorato al turismo dott. Luigi Zai.
Questi grandi medaglioni bronzei, inseriti sulla pavimentazione, ricordano edifici e strutture risalenti ai tempi più antichi, illustri concittadini dei secoli passati come 

Sant’Ignazio da Santhià, momenti difficili come  
l’assedio del 1644 o la rappresaglia tedesca del 1945.
Da visitare il complesso 
del mulino Ugliengo, le prime notizie del Molino 
risalgono al XV secolo.
Da vistare anche la Galleria Civica di Arte Moderna 
Città di Santhià. 
Al turista attento il piacere di scoprire le altre cose che Santhià offre  in qualsiasi periodo dell’anno e tempo permettendo si possono visitare i centri vicini come la zona dei laghi nel Canavese.


martedì 27 settembre 2016

Il castello di Sirmione sul Garda

Sirmione si trova sulla sponda del lago di Garda il cui centro storico si è sviluppato su un lembo di terra che si protende verso il centro del basso Lago di Garda, dividendo i golfi di Desenzano e Peschiera.
foto by i promessi viaggi

Il simbolo della città di Sirmione è la Rocca Scaligera e il suo profilo lo si scorge giungendo in barca dal lago. 
Il Castello Scaligero di Sirmione, una delle più imponenti fortezze medievali d’Europa costruite sull’acqua, è circondato su tutti i suoi lati dall’acqua erigendosi imponente a difesa della città.
Il castello, costruito nel 13° secolo, oggi si presenta
foto by i promessi viaggi
con le mura merlate, le alte torri, la darsena e un ponte levatoio che lo collega alla terra ferma da cui si entra nel castello.
Le mura e le tre torri massicce sono caratterizzate dalle merlature a coda di rondine che contraddistinguono ogni costruzione scaligera, dietro questi tre torrioni emerge l'imponente mastio alto 47 metri, sotto al quale si trovavano le celle destinate ai prigionieri.
La darsena odierna è in sostituzione di quella in legno, fu costruita forse dalla Repubblica di Venezia rifacendosi, nella costruzione, all’Arsenale veneziana.
foto by i promessi viaggi

Per vedere questa magnifica veduta della darsena si percorre una scala del secondo recinto per poi salire ai camminamenti sulle mura.
Una leggenda legata a questo castello è quella di Ebengardo e Arice, che ospitarono, durante  una notte tempesta Elalberto, un cavaliere Veneto, che chiese riparo nel castello.
Elalberto quando entrò nella camera di Arice, di notte, questa per aver gridato di spavento fu pugnalata.
A sua volta Ebengardo uccise Elalberto e la leggenda tramanda che Ebengardo, non avendo protetto la sua sposa, è condannato a rimanere tra i vivi sotto forma di fantasma. 

            

domenica 25 settembre 2016

Le carte da gioco in Italia e la loro storia

Il gioco è stato sempre un modo per socializzare, per lo svago ma anche per tener allenata la mente, per passione o per azzardo e nel tempo il gioco si è evoluto ma il gioco delle carte 
resta attuale con nuove regole di gioco in continuo rinnovamento. 
Le notizie e le immagini riportate sono state prese dell'Agenda 2007 pubblicata dal Ministero per i beni e le attività culturali, dipartimento per i beni Archivistici e Librari in mio possesso.
L’origine delle carte, probabilmente, proviene dalla Cina 
come attestano antichi e particolari esemplari. 
Saranno gli Arabi a diffonderlo prima in Spagna e poi in Europa e sembra che le prime carte da gioco fossero di vera carta moneta.
Fra i giochi di carte il primo è 
la passetta poi la primiera, in seguito nell’700 il gioco di maggior successo fu il faraone  gioco d’azzardo come la zecchinetta. 
A Napoli, nel ‘700 compare il gioco del tresette usando un mazzo di carte italiane e giocando in quattro coppie, non è un gioco d’azzardo però ci furono regole e consigli 
come riportano queste due pagine di un antico libro.
Nel Medioevo si impose l’uso legale delle carte solo con il bollo stampato, poi anche con il nome

dello stampatore e in varie città si diffusero differenti carte da gioco secondo il proprio gusto seguendo le istruzioni dei vari decreti emanati.
Questi sono alcuni esempi di carte antiche di gioco di 
carte francesi, di carte francesi 
nella xilografia siciliana, nelle stampe 
veneziane e le carte francesi 
di area napoletana.
Questi esemplari si distinguono per area regionali:
carte 
romane, carte 
bolognesi, carte trevigiane 

carte italiane veneziane, le seconde fanno parte di un mazzo di carte dannunziane con versi
veneziane, carte 
napoletane.
Questo è un altro esempio di carte italiane proviene dalla ditta veneziana Mengotti 
che le depositò presso la Commissione di sorveglianza alle fabbriche del governo austriaco.
Nelle carte trevigiane, nella serie di assi, 
si trovano stampate delle frasi per i giocatori come se fossero massime morali e come diceva un vecchio proverbio 
Chi un dì vince e dieci perde alla fin si trova al verde  ma non sempre i giocatori ne tenevano conto come accade pur troppo ancora oggi.  


giovedì 22 settembre 2016

Un weekend a Rossano Calabro

Questa interessante cittadina, che si affaccia sul mar Ionio, conserva testimonianze artistiche, architettoniche e religiose dell’arte bizantina e normanna ed è anche una bella località marina.

Tra le molte cose da vedere c’è il Campanile 
in Piazza Steri, la Torre normanna di avvistamento di S. Angelo 
o comunemente chiamata Torre Sant’ Angelo, la chiesa di S. Maria del Pàtire 


o Pathirion, 
la cattedrale.
Quello che rende importante la cittadina è 
il Codex Purpureus Rossanensis conservato 
nel Museo Diocesano.
Il Codex Purpureus Rossanensis è uno dei più antichi evangeliari 
esistenti al mondo, i fogli sono di pergamena 
sottilissima di agnello, tinta di colore porpora 
da cui prende  il nome "Purpureus" e abilmente lavorata e miniata.
La datazione del Codice è circoscritta tra il V e il VI secolo dai maggiori storici dell’arte bizantini e dai paleografi.
Comprende l’intero Vangelo di Matteo e quasi tutto quello di Marco 
è scritto in greco con inchiostri in argento e in oro.
Il Codex Purpureus Rossanensis ha uno straordinario interesse dal punto di vista sia biblico e religioso, sia artistico, paleografico e storico, è stato riconosciuto quale Patrimonio dell’Umanità e inserito nelle liste Unesco, nella Categoria “Memory of the Word”, il 9 Ottobre 2015.
Il Museo Diocesano conserva anche preziose opere:
Formella a rilievo della Madonna Achiropita
turibolo

argenti, dipinti,

La tela riproduce in sei riquadri istoriati il racconto popolare dell'origine dell'icona bizantina della Madonna Achiropita.
interno museo

La cattedrale, risalente al 1193, fu costruita su altre due chiese precedenti: la prima risale al VI secolo e la seconda ai secoli VIII-IX.
L’interno racchiude opere straordinarie come l'antica e venerata icona della Madonna Achiropita 
un suggestivo affresco bizanino.
L’affresco, risalente al VIII secolo, secondo la tradizione, non sarebbe opera di un artista ma impressa su una parete per volere della Madonna stessa da cui appunto il nome di Achiropita che in greco antico significa appunto "non creata da mano d'uomo".
Tra un giro turistico e l’altro il visitatore ha disposizione un bellissimo mare 
per trascorrere piacevoli giornate in relax senza dimenticare di assaggiare l’enogastronomia locale.
Per i bambini ma anche per gli adulti c’è il parco acquatico Odissea 2000 
per un divertimento assicurato con gli animatori e con le varie aree di divertimento secondo i gusti.