martedì 31 ottobre 2017

L’Italia, le Case museo e il FAI

Visitare una Casa Museo, che fanno parte
del FAI, è un viaggio straordinario, un’esperienza affascinante perché tutto diventa parte del percorso espositivo: mobili, quadri, libri, oggetti di uso personale e quotidiano facendo rivivere un tempo passato.
Eccone alcune:
Casa Carsica, Monrupino Trieste

La Casa carsica è il primo museo dedicato alla vita rurale del Carso.
Questa casa
con i mobili,
gli attrezzi e gli oggetti del secolo scorso
rappresenta la vita rurale della minoranza slovena in questo angolo del Carso triestino.
Molto bello
il camino, nella cucina si trova anche una mensola

con oggetti originali.
La pietra bianca tipica del luogo è presente nelle finestre,
negli stipiti delle porte, nell'architrave e nel pozzo.
Casa Carbone, Lavagna Genova.
Questo bel edificio in stile fin-de-siècle
è tipico della Liguria.
Nel suo interno si ritrova  
l'ambiente domestico
di una famiglia borghese
del Novecento ligure.
Il giardino
ben curato ha vari tipi
di piante.
Castello di Donnafugata, Ragusa.
Questa sontuosa dimora nobiliare 
del tardo '800 ha l’aspetto di un castello, la facciata principale è ornata da una loggia
in stile gotico-veneziano.
La dimora è suddivisa in tre piani e ogni
stanza
era arredata
in modo diverso.
Il grande e monumentale parco 
fa da cornice al castello, vi sono molte piante e il particolare labirinto in pietra
costruito nella tipica muratura a secco del ragusano.
Museo Deleddiano. Casa natale di Grazia Deledda, Nuoro.
La casa natale
della scrittrice Grazia Deledda, premio Nobel per la Letteratura, risale alla seconda metà dell'Ottocento.
Gli ambienti sono ricostruiti con arredi ed oggetti dell’epoca come la cucina
e la dispensa, la camera
della scrittrice,
lo studio.
Nel cortile sotto un porticato vi è un grande pannello
che descrive la casa e gli ambienti.
Il FAI ogni anno ripropone l’apertura di palazzi, chiese, castelli, parchi che molto spesso sono chiusi al pubblico.


lunedì 30 ottobre 2017

Una visita al Museo del Bargello di Firenze

Tra i tanti Palazzi storici si distingue il Bargello, il Palazzo fu prima la sede del Consiglio di Giustizia e dei Giudici di Ruota.  
Dopo i restauri divenne Museo Nazionale, nell’interno di questo splendido museo si conservano importanti opere per la storia dell’arte.
Il Museo è articolato su tre piani:  
al piano terra
c’è
il cortile,  la Sala di Michelangelo
con le sculture
di altri celebri artisti.
Al primo piano si trova la
Sala di Donatello, le sculture maiolicate di
Madonna del roseto
Luca della Robbia, le formelle bronzee che rappresentano il sacrificio di Isacco
di Ghiberti e di
Brunelleschi, la Sala
degli Avori, la Sala
del Trecento, la Sala delle
Maioliche italiane.
All’ultimo piano si trova una delle principali raccolte di capolavori
di Andrea e Giovanni della Robbia, 
la Sala

dei Bronzetti, la Sala
del Verrocchio, la Sala del Medagliere, la Sala
dell’Armeria
La bellezza dell’arte non ha età e va conservata.


domenica 29 ottobre 2017

Curiosità e leggende nella città di Ravenna

Come molte città italiane hanno leggende e curiosità anche nella città di Ravenna
si possono riscontrare personaggi, storia legate a curiosità e leggende.
Nella Basilica di san Francesco si può guardare la cripta, che è sotto il livello del mare, invasa dall'acqua come fosse una piccola piscina,
con il pavimento a mosaico con disegni geometrici e alcune colonnine. La finestra sotto l’altare permette di vederla.
Nel Museo d’Arte si trova la statua di Guidarello Guidarelli condottiero nato a Ravenna. 

L'opera scultorea ha una leggenda secondo la quale tutte le donne che sfiorassero le labbra del Guidarelli andrebbero incontro a matrimonio certo entro l'anno. 
Nella Torre Civica del Comune ci sono murati due frammenti marmorei  un uomo a cavallo e a testa di una figura velata che pare una donna, la cosiddetta “Mariola di Ravenna”.

Da questo frammento, si dice, derivi il significato cercare una cosa che è sotto agli occhi, ma che non si riesce a trovare.
La Colonna dei Francesi, una stele di marmo,
ricorda la battaglia di Ravenna avvenuta il giorno 11 aprile 1512.
Nel Duomo si conserva l’immagine della Madonna del sudore e la leggenda tramanda che un soldato 

avendo perso molti soldi al gioco con un coltello danneggiò questa immagine che subito dopo versò sangue.
Molto bella e significativa è la fontana Ardea Purpurea realizzata tutta in mosaico simbolo di rinascita dalle macerie. 
E’ ispirata all’araba fenice il mitico uccello che risorge sempre dalle sue ceneri.
La chiesa di san Giovanni evangelista ha sul portale la raffigurazione in marmo dell’imperatrice Galla Placida che riceve, secondo la leggenda,
il sandalo pontificale dall’apostolo Giovanni Evangelista.
Nel Museo Arcivescovile si conserva la cattedra eburnea del vescovo Massimiano
che dovrebbe rappresentare la dignità e l’autorità del vescovo.