lunedì 4 marzo 2013

Storia di Venafro

Venafro è considerata la “Porta del Molise” perché provenendo dal Lazio e dalla Campania per visitare il Molise bisogna per forza passarci quindi dando uno sguardo si noterà il Castello Pandone, lo scorcio della Chiesa dell’Annunziata ed altro. 


Venafro ha origini molto antiche, fu sotto il dominio dei sanniti, dei romani, divenne contea dei principi di Capua e fu assegnata da Alfonso d’Aragona alla famiglia Pandone, il castello ne è una prova della sua permanenza.
 A Venafro si trovano reperti che attestano questi periodi storici ed è interessante conoscere. Si potrà visitare il Museo Archeologico, ex Monastero (seicentesco)  di Santa Chiara la cui esposizione museale si articola in due piani, tra i vari reperti vi è il Polittico della Passione e la lapide dell’Editto di Augusto; questa riporta indicazioni sulla costruzione, manutenzione dell’acquedotto venafrano non ché la distribuzione delle acque. Da notare sia dall’esterno del portone che dall’interno la “ruota,” in uso dalle suore di clausura dell’epoca, dove venivano deposti i neonati abbandonati ed allevati dalle suore.
 Il castello Pandone con gli affreschi di notevole importanza ci porta a conoscenza della passione per  i cavalli del Pandone. 
Da visitare alcuni palazzi importanti, la Cattedrale, la meravigliosa Chiesa dell’Annunziata, il Convento di S. Nicandro dei Padri Cappuccini dove ha dimorato San Padre Pio e vi sono conservati i resti mortali dei Santi Patroni. La festa dei Santi Patroni, San Nicandro, Marciano e Daria, ricorre nei giorni: 16-17-18 giugno, sono giorni di musica classica e moderna, la fiera e le due processioni.
 La Processione del 18/06, con le tre statue dei Santi Martiri, percorre tutta la città la sera, iniziando dal Convento,fino a notte tarda quando, raggiungendo il Castello, si ferma e viene suonato, piu volte, dalla Banda l’Inno di San Nicandro tanto caro ai venafrani che lo cantano; concludono i festeggiamenti stupendi fuochi d’artificio

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