giovedì 5 settembre 2013

Un soggiorno nell’Umbria mistica


Il visitatore che intraprende questo viaggio trova, nell’Umbria, una bellezza mistica che si rispecchia nella cornice dell’ambiente naturale arricchendo così la sua cultura e la sua anima. Gli itinerari possono essere: itinerario francescano, benedettino, romualdino, dell’amore misericordioso e della santità femminile.
In tutta la regione si trovano le tracce di San Francesco dall’Averna a Gubbio, nella Valle Reatina, a Todi e nello Speco di Narni. San Francesco chiamava “madonna “ la povertà e “sorella” la morte, compose il Cantico delle Creature e i Fioretti. A Norcia troviamo notizie sul monachesimo di San Benedetto, patrono d’Europa, che a Montecassino fondò il primo monastero, esempio e modello di tutti i futuri monasteri benedettini; a Spoleto c’è la chiesa di Sant’Eufemia, anche a San Cassiano di Narni si respira l’aria benedettina. L’Appennino umbro, tra Marche e Toscana, conserva tracce di San Romualdo, mistico e riformatore della tradizione benedettina. La piccola Abbazia di Camporeggiano, da lui fondata,  ne testimonia  la sua presenza, da vistare pure l’Abbazia di Camporeggiano e l’Abbazia di Montecorona. Attraverso le chiese, spesso dedicate alla Trasfigurazione, si potrebbe rievocare una cristianità non ancora divisa tra oriente ed occidente. Nei pressi di Todi, a Collevalenza, sorge un santuario, dove di recente si è sviluppata una forma di spiritualità, dedicata all’adorazione eucaristica, dell’Amore Misericordioso promossa dalla spagnola Madre Speranza. Ad Orvieto visitare il Duomo con il reliquario S. Corporale impresso dalle gocce di sangue scaturite dall’Ostia consacrata, miracolo avvenuto a Bolsena; a Todi il Tempio della Consolazione e ricercare le opere del famoso francescano Jacopone da Todi, a Terni ritroviamo San Valentino, vescovo, martire e patrono della città, venerato come patrono dell’amore umano e divino. La presenza, di donne sante e beate in Umbria, è tanta e la devozione che le circonda suscita meraviglia per come esse hanno condiviso la Passione con le stimmate impresse nel corpo, alcune di esse furono portatrici di pace. I loro nomi sono: Santa Scolastica, Santa Rita, Santa Chiara d’Assisi, la Beata Colomba da Rieti, la Beata Lucia da Narni, Santa Chiara da Montefalco, Santa Veronica Giuliani e Santa Margherita della Metola di Città di Castello, la Beata Angela da Foligno. La santa più conosciuta e venerata è Santa Rita, la santa dei casi impossibili, viene invocata per la pace in famiglia, per i casi impossibili della vita, per i figli. La chiesa, nella festività della Santa, dona ai fedele una rosa in ricordo di un suo miracolo. Infatti, molto malata, chiese ad una cugina di raccogliere una rosa dalla casa paterna benché fosse un inverno gelido, questa andò trovando una rosa fiorita e la portò alla santa. I parchi regionali, il Parco Fluviale e i panorami spettacolari sono un corollario alla fede e all’arte rendendo così  il viaggio religioso, in Umbria, unico nel suo genere.

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