segue la statua del Cristo, sovrastato da un
baldacchino bianco, la Madonna Addolorata
preceduta dalle confraternite, questo corteo è accompagnato da rulli di tamburi
e canti tradizionali.
Il sabato è un’altra giornata
particolare perché la statua del Cristo viene rimossa dalla croce e distesa su
una lettiga rivestita di trine e pizzi, poi viene riportata alla chiesa di San
Giovanni, questo rito è chiamato “rito du Su Scravamento”. La domenica di
Pasqua avviene l’incontro,“S’Incontru,” tra la Madonna e Cristo risorto,
quando le due processioni si incontrano avviene l’inchino tra le due statue poi
il rientro in chiesa per la messa solenne. La statua della Madonna è riccamente
vestita, il Cristo ha una fascia rossa e oro e l’aureola, gli uomini sfilano in
tuniche bianche come i coristi che intonano per tutta la processione canti
religiosi e l’Ave Maria in sardo. Il lunedì si svolge la processione votiva
dedicata a Sant’Efisio, patrono della Sardegna, che nel 1793 per sua
intercessione le navi dei francesi, che bombardavano Cagliari, furono respinte
da un vento impetuoso senza più tornare. Le celebrazioni della Settimana Santa,
in Sardegna, hanno origine dai riti della cultura spagnola e risalenti al 1600
e che ancora vengono rappresentate con fervore sempre nuovo e il turista avrà
assistito a riti particolari e commoventi che non avranno mai fine.
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