Roma è la città delle grandi e piccole fontane,
belle, fantasiose e quasi sempre opera di grandi scultori e architetti.
Queste fontane hanno una storia antica, che inizia con i primi acquedotti
romani e continua attraverso i secoli con le fontane rinascimentali, barocche
quelle neoclassiche dell'Ottocento fino a quelle moderne. Un racconto per
immagini d'acqua e di pietre attraverso la città eterna dalle piccole fontane
di quartiere alle fontane progettate per piazza di Spagna e Fontana di Trevi. Eccone alcune:
Fontana
dell’Acqua Marcia, in Via
Nomentana, il comune, agli inizi del secolo XX, fece collocare il fontanile
dell'Acqua Marcia, ponendo al centro della vasca, delimitato da una cornice
posta a coronamento del muro cui è addossata la fontana, il proprio stemma
arricchito da un festone come nella tradizione nobiliare.
Fontana dell’Acqua Paola, per i romani
Il Fontanone del Gianicolo, fu
richiesta da Paolo V Borghese (1605-1621), la monumentale fontana ha tre ampie
nicchie, affiancate da due nicchie minori, da ognuna della quali sgorga acqua.
Nel 1690 Alessandro VIII, su progetto di Carlo Fontana, fece sostituire le
cinque conche poste alla base delle bocche d'acqua con il grande bacino.
Fontana
degli artisti, in Via Margutta, il
progetto è dell'architetto Pietro Lombardi e fu realizzata nel 1927 rappresenta
un insieme dei simboli degli artisti. Da una originale base triangolare si
alzano due cavalletti da pittore sulle cui mensole poggiano i due mascheroni,
uno triste l'altro allegro, volendo sottolineare le alterne fortune degli
artisti.
Fontana
della Botte, in Trastevere, la
botte, posta in verticale su un basamento, è il tipico "caratello",
usato in passato per trasportare il vino dei castelli romani, l'acqua viene
raccolta in un mezzo tino sottostante. Ai lati della botte si trovano due misure di vino, da cui pure sgorga
acqua che si raccoglie a terra in apposite conche.
Fontana
della dea Roma, nel Campidoglio, fu
ideata da Michelangelo negli anni attorno al 1536 non come fontana, ma come
superbo ornamento della piazza. Nella nicchia al centro della scalinata
Michelangelo previde l'inserimento di una colossale statua di Minerva (oggi nel
cortile del museo Capitolino), poi fu sostituita con l'attuale statua, di più
modeste dimensioni, della dea Roma triumphans. Ai lati della grande nicchia,
Michelangelo inserì due enormi statue raffiguranti il fiume Nilo e il Tigri, in
origine ornavano le terme di Costantino, sul colle del Quirinale. I Romani
vollero trasformare il Tigri in Tevere e dunque mutarono la tigre in lupa e le
misero accanto Romolo e Remo. Un’altra Fontana della dea Roma si trova in
Piazza del Popolo verso il Pincio e fu disegnata dal Valadier nel 1823.
Fontana del Moro, in Piazza Navona, durante il pontificato di
Gregorio XIII, fu eseguita, nel 1574, su progetto di Giacomo Della Porta, in
seguito fu completamente rinnovata dal Bernini, nel 1653, durante la
sistemazione di piazza Navona. La scultura centrale è erroneamente chiamata il
Moro per i suoi tratti somatici, ma in realtà si tratta di un muscoloso tritone
che soggioga un delfino.
Fontana del
Mosè, in Piazza San Bernardo, o
Fontana dell'Acqua Felice in onore di papa Sisto V,. Venne realizzata tra 1585
e 1587, su incarico di papa Sisto V, dall'architetto Giovanni Fontana per
rifornire d'acqua i quartieri sui colli Viminale e Quirinale. Costruita in travertino essa presenta tre grandi nicchie scandite da
quattro colonne ioniche poste in simmetria con quattro leoni egizi, due di
marmo bianco e due di marmo scuro. La statua del Mosè è alta oltre quattro
metri, nelle nicchie laterali si trovano le statue raffiguranti Aronne e
Gedeone.
Fontana
dei Quattro Fiumi, in Piazza Navona, Per dare una degna sistemazione nella piazza Navona all'obelisco
proveniente dal Circo di Massenzio e al progetto del Bernini, il pontefice
Innocenzo X Pamphilj autorizzò i lavori e si inaugurò l'opera il 12 giugno
1651. Attorno al monolite furono poste quattro statue di marmo bianco alte
cinque metri che rappresentano i fiumi. La prima realizzata da Claude Poussin è
dedicata al Gange e simboleggia l'Asia; il Nilo per l'Africa è di Giacomo
Antonio Fancelli ed ha il capo velato perché all'epoca non si conoscevano le
sorgenti; Antonio Raggi ha scolpito il Danubio per l'Europa e infine il Rio de la Plata , simbolo dell'America,
è di Francesco Baratta.
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