affacciata
sul Canal Grande a due passi dalla Stazione Ferroviaria di
Venezia ci appare con la sua facciata in marmo di Carrara, fu costruita su
progetto di Baldassarre Longhena ed è l’unica presente a Venezia con questo
marmo. La facciata venne completata da Giuseppe Sardi (1672-1680) con le coppie
di colonne binate che scandiscono le nicchie con statue di santi. Sia
nell'impianto che nello sfarzo decorativo dell'interno è uno splendido esempio
di arte
barocca romana. L’interno conserva la grande opera pittorica di
Giandomenico Tiepolo che si ritrova nella 2ª cappella a destra e la 1ª a
sinistra con volte affrescate dal Maestro. Nel 1915 una bomba austriaca
distrusse il grandioso affresco del Tiepolo con il Trasporto della Santa Casa
di Loreto (1743) di cui restano alcuni frammenti all’Accademia.
La Basilica di Santa
Maria della Salute
è una
perla dell'arte barocca veneziana, venne eretta nel 1631-81 su progetto di Baldassarre Longhena.
Fu costruita per un voto fatto dal Senato nel 1630, durante la terribile peste
in ringraziamento dello scampato pericolo e della rinnovata potenza di Venezia
sul mare. Nell'imponente facciata si trovano molte statue ed è sormontata
da un'enorme cupola emisferica, sulla quale si innesta il presbiterio, composto
da due absidi semicircolari e a sua volta coronato di cupola e campanili.
L’interno custodisce opere di Tiziano e Tintoretto. La statua della Peste,
raffigurata da Giusto Le Court, sull’altare è come una megera vecchia e
sdentata e deriva dal detto veneziano: Ti xè bruta come ea peste! Meta di
pellegrinaggio e festeggiamenti nel corso dei secoli, è la chiesa più amata dai
veneziani.
La Chiesa di San Giorgio
Maggiore
rappresenta
una delle migliori opere di Andrea Palladio, che iniziò nel 1566 e fu terminata
nel 1611, solo dopo la sua morte. E' dedicata ai S.S. Giorgio e Stefano, le cui
statue sono collocate nelle nicchie sulla facciata marmorea. L’interno, a croce
latina con tre navate, conserva opere di grandi maestri quali Jacopo Tintoretto, Jacopo Palma il Giovane, Sebastiano Ricci, Carpaccio. Di particolare interesse è il
presbiterio con due capolavori di Tintoretto: L’Ultima Cena e Il Cader della
Manna e l'altare dove si trova S. Giorgio che uccide il
drago, la tela è datata 1516 ad opera di Vittore Carpaccio. Dal campanile,
eretto nel 1791 in sostituzione di quello quattrocentesco, si può godere
di una magnifica vista panoramica sul bacino di S. Marco.
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