Questo particolare Museo Diocesano
è intitolato al vescovo, frate, Francesco Gonzaga
per il suo amore per l’arte
sacra.
Il Museo si trova nel chiostro
maggiore
dell’ex monastero agostiniano
di Sant'Agnese dove sono custoditi i tesori della diocesi mantovana.
Il museo dispone numerosissime opere per genere, epoca e
provenienza spesso eccezionali sul piano della storia e dell'arte dandogli una
rilevanza internazionale.
Primo piano: A. Duemila anni mantovani, B. Smalti e avori. C. Arredi liturgici, D. Sale
Gonzaga, E. Armature,
F. Gli
Arazzi di Parigi, G. Memorie
della diocesi, H. Giuseppe
Bazzani
Durante il percorso si potranno ammirare gli affreschi provenienti dalla basilica di Sant’Andrea tra
cui alcuni
del Correggio, dipinti dal XV al XIX secolo come quello di Teodoro Ghisi con l’opera
La Madre del Redentore, il celebre Messale
miniato detto di Barbara di Brandeburgo.
Deposizione nel sepolcro, affresco staccato |
La Madre del Redentore, il celebre Messale
miniato detto di Barbara di Brandeburgo.
Nelle Sale si trovano anche la collezione di raffinati
avori medievali e rinascimentali; una vasta raccolta di smalti
di Limoges dal XI al
XX secolo, la maggior parte delle superstiti opere di oreficeria appartenute
ai Gonzaga, moltissime armature
italiane del Quattrocento
e Cinquecento.
avori medievali e rinascimentali; una vasta raccolta di smalti
di Limoges dal XI al
XX secolo, la maggior parte delle superstiti opere di oreficeria appartenute
Urna di Santa Barbara in ebano e oro, sala Gonzaga |
ai Gonzaga, moltissime armature
italiane del Quattrocento
e Cinquecento.
Inoltre
reliquiari, ostensori, calici,
arredi sacri, pissidi e
croci astili compongono questa sezione: un cospicuo numero di preziose oreficerie, in argento oro e pietre preziose, databili dal Medio Evo all’Ottocento.
Reliquiario della Santa Croce |
reliquiari, ostensori, calici,
arredi sacri, pissidi e
croci astili compongono questa sezione: un cospicuo numero di preziose oreficerie, in argento oro e pietre preziose, databili dal Medio Evo all’Ottocento.
Gli
arazzi e i
marmi, con testimonianze della Mantova romana, della dominazione longobarda e di quella franca, della presenza ebraica, delle età romanica, gotica e rinascimentale.
arazzi e i
marmi, con testimonianze della Mantova romana, della dominazione longobarda e di quella franca, della presenza ebraica, delle età romanica, gotica e rinascimentale.
Una sezione è dedicata a Giuseppe Bazzani, artista,
nato e vissuto a Mantova (1690-1769).
Al termine di questo
importante percorso si potrà visitare anche, fino al 26 aprile 2015, l’affascinante
mostra La miniatura indiana. Sezione dei capolavori dalla Collezioni
Ducrot.
La Collezione Ducrot, tra le più prestigiose d'Italia,
comprende circa duecentocinquanta miniature indiane databili tra il XVII e il
XX secolo ma nel Museo ci sono
esposte una selezione di ottanta di queste opere.
esposte una selezione di ottanta di queste opere.
La mostra sarà un'occasione unica
per il pubblico di poter apprezzare e conoscere il mondo lontano dei maharaja (maragià) o "grandi re" dell'India, attraverso
l'osservazione di pezzi unici di una collezione privata italiana.
per il pubblico di poter apprezzare e conoscere il mondo lontano dei maharaja (maragià) o "grandi re" dell'India, attraverso
l'osservazione di pezzi unici di una collezione privata italiana.
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