Tra i tanti musei che conservano oggetti che ripercorrono la
storia dell’invenzione come la radio, la televisione, la fotografia c’è
anche quello del telefono.
Il Museo del Telefono, unico nel suo genere, raccoglie e
documenta l’evoluzione storica della telefonia dai primi esemplari di Antonio
Meucci (1808 – 1889)
La collezione è ospitata nel piano nobile di Palazzo Marcelli
ed è costituita
da più di 200 pezzi d’epoca e moderni ripercorrendo la storia e
lo sviluppo della telefonia.
I telefoni
provengono da tutto il mondo e comprendono
ricevitori, centralini, apparecchi telefonici, il percorso museale si apre con
i primi strumenti telefonici del 1800 tra i quali il famoso Ricevitore Meucci datato 1871.
Questa esposizione
che conta pezzi unici sono catalogati ed
esposti in ordine cronologico.
Tra i più antichi telefoni un rarissimo apparecchio a
batteria locale, in metallo inciso con decorazioni in oro chiamato “Ragno” che fu costruito dalla
Società Ericsson di Stoccolma nel 1890 e fu adottato dallo Stato del Vaticano.
Uno strumento ha modificato il modo di telefonare e
comunicare: la telefonia mobile che
arriva in Italia tra gli anni Settanta e Ottanta.
Un fenomeno più recente è invece quello della tecnologia Voice Over IP, cioè delle telefonate
attraverso la rete internet.
Le Poste Italiane emisero il 28
maggio 2003 questo
francobollo
celebrativo dell’invenzione del telefono.
Nel francobollo l’artista Antonello
Ciaburro raffigura, accanto al volto di Meucci, una rappresentazione del primo
modello di telettrofono brevettato con questo nome dallo scienziato nel 1871 e
costituito da due campane ricevitore/trasmettitore e da due complessi di pile
elettriche, visibili ai due lati della figura.
Nessun commento:
Posta un commento