Questa interessante area
archeologica ripropone con i reperti ben conservati la storia della città etrusca che occupò il Pian di Misano e la soprastante
altura di Misanello durando circa due secoli, dalla fine del VI alla metà del
IV secolo a.C.
Ciò
che fa di tale sito un’eccezionale testimonianza nell’ambito della civiltà
etrusca è l’impianto urbano della città, nella quale la regolare scansione
modulare degli spazi è segno di una ben precisa pianificazione della città.
La
prosperità di questo centro fu interrotta alla metà del IV secolo a.C.
dall’invasione celtica e nel mutato scenario della romanizzazione.
e reperti di vario tipo risalgono alla fine del
XVIII secolo
L'ingresso orientale della città e, sullo sfondo, la necropoli est |
ma le prime scoperte si avranno solo alcuni decenni più tardi, in
occasione dei lavori per la sistemazione a parco dell’area attorno alla villa,
entrata a far parte delle proprietà della famiglia dei conti Aria nel 1831.
Acropoli - Edificio D |
Partendo
dai resti della porta settentrionale della città si procede per la cosiddetta plateia A -che fiancheggia il grande tempio a
pianta greca,
il Tempio dedicato a Tinia, somma divinità Etrusca corrispondente allo Zeus dei Greci |
sulla quale si affacciano la
fornace relativa al tempio e numerose case di abitazione caratterizzate da cortile
centrale con pozzo.
Il
Museo Nazionale Etrusco è intitolato alla memoria del Conte Pompeo Aria che
organizzò il primo nucleo della collezione.
Durante
il percorso museale, tra i moltissimi reperti, si vedrà:
Balsamario in pasta vitrea,
Cimasa di candelabro
in bronzo,
Kántharos configurato,
statuette, testa di Kouros,
statuetta in bronzo
raffigurante una donna che tiene in mano un fiore di loto,
un ovale,
del vasellame.
Al termine di questa interessante visita a
Marzabotto si sarà ampliata la conoscenza di questa grande civiltà etrusca
grazie alla conservazione dei reperti che a distanza di moltissimo tempo sono
ancora ben visibili.
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