mercoledì 25 ottobre 2017

Un weekend a Rosazza il borgo delle fontane

Questo centro si trova nella Valle del torrente Cervo 
e fu Federico Rosazza, nel 1883, con l’architetto Giuseppe Maffei ha rendere così particolare il paese con decori esoterici e strutture architettoniche, come le molte fontane,
che ancora oggi si possono vedere.
Camminando per le vie
del paese, si vedranno strani simboli
nella pavimentazione, ammirando le fontane
di varia costruzione nelle quali sono incise
frasi e simboli massonici
si capirà la particolarità di questo centro bello e pittoresco.
Molto bella è la
torre civica, il palazzo
comunale, il bassorilievo dedicato
al senatore Rosazza.
Nel parco comunale si trova la statua
Fontana della Valligiana, una particolare

fontana, ma più particolare è l’arco d’ingresso
dove si vedono tre teste di donne e tra i capelli hanno la stella a cinque punte.
Il castello di Rosazza
un tempo era la torre Guelfa. Nell’interno si trova
un bel tempietto.
La chiesa dedicata ai Santissimi Pietro e Giorgio
risalente al 1876 ha parecchi simboli particolari nel retro su le due porte
c’è una stella a 5 punte e una svastica.
La casa museo conserva e fa conoscere tramandando ai posteri la memoria degli usi e costumi, i mestieri montani.
Durante la visita si vedranno alcuni ambienti
con i costumi tipici, le stanze
di lavoro,
la cucina, gli ambienti
della scuola d’epoca.
Da visitare
il Cimitero monumentale
sul portale d’ingresso si trova questa significativa
frase mentre una clessidra
ricorda il scorrere del tempo, in alcune parti del selciato intorno alle panche
si trovano distribuite alcune “lacrime di pietra” simbolo del dolore.
Visitare Rosazza è come ritornare indietro nel tempo dove i simboli esoterici e massonici sono ancora presenti nelle varie strutture cittadine.


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