Passando da un ponte all’altro
ecco cosa vedere:
Il Ponte dei Pugni fu chiamato
così perché fino al 1705 due bande rivali si combattevano a pugni e gli
sconfitti
venivano gettati in acqua in quanto non c’era la ringhiera. Sul ponte
si possono ancora osservare delle orme,segni che indicavano, ai due rivali, dove posizionarsi.
Le due colonne di granito
orientale rosa e grigio di Piazza San Marco
arrivate in città rimasero
coricate a terra per molto tempo poichè nessuno si mostrò in grado di tirarle
su ma Nicolò Barattieri, maestro lombardo, trovò il sistema di metterle in
piedi e per riconoscenza gli venne concesso l'appalto esclusivo del gioco
d'azzardo da farsi ai piedi delle due colonne.
La calle più stretta della città
è larga 65 centimetri ed è la Calle Stretta
che congiunge il Campiello
Albrizzi al Sottoportico della Furatola, nel sestiere di Santa Croce.
Nei pressi di Rialto, il più antico nucleo di Venezia,
si trova una strana statua chiamata il gobbo,
prima usata dagli araldi per
leggere i nomi dei condannati poi usata per appenderci le critiche satiriche
nei confronti del clero e dello Stato.
Il Ponte delle Guglie è differente dagli altri ponti
per i quattro obelischi collocati ai lati e ai
mascheroni che si trovano all’arcata sotto il parapetto. Il Ponte delle Guglie è differente dagli altri ponti
Nel sestiere di Castello, vicino
piazza san Marco c’è una particolare libreria
la Libreria Acqua Alta, qui i
libri sono collocati anche in modo fantasioso in contenitori diversi.
Il giardino mistico
dei frati
carmelitani, nei pressi della stazione di santa Lucia, con sette aiuole, si
coltiva la melissa, la vite, le erbe officinali.
Sull’isola di San Giorgio
Maggiore si troverà il giardino-labirinto, realizzato dall’architetto Randoll
Coate, dedicato a Jorge Luis Borges
e al suo racconto Il giardino dei
sentieri che si biforcano.
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