giovedì 14 maggio 2020

L’Isola Tiberina a Roma fra storia e leggenda

L’Isola Tiberina, detta anche Nave di Pietra, si trova tra il cuore della Roma antica, l'attuale Centro Storico ed il Rione Trastevere, che con le sue viuzze caratteristiche, con le sue case popolari medioevali, rappresenta uno dei luoghi più carattteristici di Roma.


E'  collegata alle sponde del Tevere da due ponti: dal ponte Cestio,

risalente al 46 a.C., verso Trastevere e dal ponte Fabricio,
edificato nel 62 AC, in direzione centro storico. 


Diverse leggende raccontano l’origine di questa piccola isola, queste le due più note. 
Una racconta che il popolo romano dopo aver spodestato Lucio Tarquinio Superbo, l’ultimo re di Roma, nel 509 a.C, in segno di odio, gettò interamente nel Tevere
l’enorme deposito di grano del re, che formò l’isoletta.
Quella più conosciuta è quella secondo cui, nel 291 AC. la città di Roma era stata colpita da una
terribile peste e i sacerdoti avevano inviato una delegazione ad Epidauro, luogo di culto del Dio
Esculapio. Questi tornarono a Roma con un serpente che all’altezza dell’isola Tiberina spiccò un
salto. In quel punto fu edificato un tempio dedicato ad Esculapio e l’isola fu risistemata a forma di
nave.
I resti della prua e della figura di Esculapio sono visibili in un lato dell’Isola per il bastone con il serpente. 
Sui resti del tempio, nel 997 l’imperatore tedesco Otto III decise di costruire una chiesa per custodire
i corpi di S. Bartolomeo Apostolo e S. Adalberto martiri. 

Nei giorni odierni si chiama Chiesa di san Bartolomeo all’Isola
all’interno
si potrà ammirare il soffitto a cassettoni è del 1624 ma rinnovato sotto Pio IX nel 1865 
le pitture nei tre riquadri maggiori sono opera del frate Bonaventura Loffredo: in quella centrale "san Bartolomeo rifiuta di adorare gli idoli pagani".
L'altare maggiore in marmo bianco, dono di Pio IX si poggia su una vasca in porfido rosso
contenente le reliquie di San Bartolomeo, in alto si trova la tela raffigurante  "l'Assunta con i santi Paolino, Adalberto, Esuperanzio e Marcello".
In una parte interna della chiesa si trova incastonata una palla di cannone caduta nella chiesa durante gli scontri del 1849,
sopra si trova la targa ricordo dell’evento.
La palla di cannone scagliata dalla Via Aurelia entrò nella chiesa attraverso il muro cadendo, miracolosamente senza provocare danni, sull'altare della cappella della Vergine.
E’ interessante saper che nel 1999 Papa San Giovanni Paolo II incaricò una commissione per lo studio dei Martiri Cristiani del XX secolo. 
La Commissione lavorò presso la Basilica di San Bartolomeo raccogliendo circa 12.000 dossier sui
martiri di tutto il mondo. Una parte di questo lavoro è visibile all’interno della chiesa dove è
allestito un memoriale permanente.







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