Anticamente la
città di Viterbo era conosciuta come la città dalle cento torri e dalle cento
fontane e queste sono alcune delle fontane più importanti sia dal punto di
vista storico che da quello artistico.
La fontana di
Palazzo dei Priori risalente al Seicento,
si trova in fondo al cortile di
Palazzo dei Priori.
Al centro si
trovano quattro delfini che con la coda sostengono la coppa ovale.
In alto c’è il
gruppo, in bronzo, con due leoni appoggiati alla palma che ricorda lo stemma
della città: la palma di Ferento.
Ai due lati della
Fontana si trovano le nicchie a forma di conchiglia con una maschera di leone
da cui esce l’acqua.
La fontana di san
Giovanni in Zoccoli fu realizzata nel 1246
e deve il nome dalla vicina chiesa
di san Giovanni in Zoccoli.
E’ la classica
fontana a fuso con vasca circolare la parte superiore è un tronco di piramide
ed ha quattro bocchettoni con facce di leone.
La fontana di san
Faustino risale al XIII secolo
e deve il nome dalla vicina chiesa di san Faustino
e Giovita. Ha quattro lunghi bocchettoni di metallo che escono da teste di
leone che alimentano la fontana
e sul tronco di piramide a otto facce si
alternano due stemmi nobiliari.
La fontana di
Santa Maria in Poggio risale al XIII secolo
e deve il suo nome ai padri
Crociferi che dal 1600 risiedono nella parrocchia. La
scultura in alto rappresenta un miracolo di Santa Rosa.
Si narra che la santa
veniva ad attingere acqua a questa fontana e un giorno, dato che ad una
compagna si era rotta la brocca, ne raccolse i cocci e la ricompose
miracolosamente.
La fontana di San
Tommaso o della Morte risale al periodo medievale del XIII secolo
dalla
caratteristica forma a fuso. Il suo nome prende dalla chiesa di San Tommaso
dove vi era la Confraternita dell’Orazione e della Morte. La Confraternita
aveva lo scopo di assistere i moribondi e quello di provvedere alla sepoltura
dei morti delle campagne.
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