martedì 2 aprile 2013

Passeggiando per Roma... Il Vittoriano


Questo monumento fu fatto costruire per ricordare il re Vittorio Emanuele II, il primo re d’Italia, e il nome deriva proprio dal nome del re, il complesso monumentale fu inaugurato  il 4 giugno 1911 da re Vittorio Emanuele III. Guardando con attenzione il Vittoriano si noteranno nelle statue  e nella sua scritta, il significato di questo monumento, infatti il tema centrale di tutto il monumento è rappresentato dalle due dalle due iscrizioni:
"PATRIAE UNITATI" "CIVIUM LIBERTATI", "All'unità della patria" "Alla libertà dei cittadini",
ciascuna è posta al di sotto delle due quadrighe di Carlo Fontana e Paolo Bartolini. 

Si notano le quattro vittorie alate, come i due complessi del Pensiero e dell'Azione, erano dorate, le Quadrighe  simboleggiano, invece, l’Unità e la Libertà. Le belle statue che si vedono sono simbolo dei valori civili del popolo italiano e i sei gruppi simboleggiano: la Forza, il Diritto, la Concordia, l’Azione, il Pensiero, il Sacrificio. Le sedici statue, raffiguranti le regioni e città che furono capitali o Repubbliche marinare  sono elementi centrali del complesso, le 14 città raffigurate sono: Ferrara, Torino, Urbino, Amalfi, Napoli, Bologna, Firenze, Firenze, Genova, Milano, Palermo, Pisa, Ravenna, Mantova. Al centro del monumento si trova l’edicola con la statua della dea Roma e la tomba del Milite Ignoto. Ammirando i bassorilievo di sinistra vedremo simboleggiati: l'industria: dalla lunga trave, sorretta dall'homo faber, pende la pesante incudine. Una mano femminile poggia sull'incudine una corona di quercia, simbolo della forza. Il genio alato del Lavoro, poggiandosi sulla fatica umana, sta per salire vittorioso sul grande aratro trionfale. L'agricoltura: allevamento, mietitura, vendemmia e irrigazione. Sul bassorilievo di destra invece troveremo: le tre figure femminili che offrono a Roma corone onorarie, seguite dai labari, le insegne delle legioni. Sulla biga trionfale stanno il genio vittorioso dell'Amore di Patria e l'Eroe, appoggiato alla grande spada dei Titani. Due donne tengono in mano il suo mantello. Anche in questo ciclo troviamo il motivo della lunga trave, dalla quale pende il braciere del fuoco sacro. Nelle colonne e in altre parti  troveremo i simboli vegetali che hanno un loro significato: la palma per vittoria, la quercia la forza, l’alloro come valore e pace vittoriosa, il mirto per il sacrificio e l’ulivo per la pace e la concordia. In posizione centrale del monumento spicca l’enorme statua equestre del re Vittorio Emanuele II. Ci sono anche due belle fontane che rappresentano una, a sinistra, il Mare Adriatico, rivolto ad Oriente con il Leone di San Marco  e l’altra, a destra, il Mar Tirreno con la lupa di Roma e la sirena Partenope.
Nel Vittoriano il 4 novembre 1921 fu posta la salma di un militare, il cui nome è ignoto, per ricordare i militari deceduti in guerra, undici salme senza nome furono portate ad Aquileia il 28 ottobre 1921 e fu scelta una donna, Maria Bergamas di Trieste, che ne scelse una abbracciandola e quella fu scelta per essere portata a Roma.
Questo è il monumento più significativo della città di Roma e dal portico si gode un magnifico panorama del centro storico della città con i Fori Imperiali,  il Foro Romano e al suo interno sono ospitati il Sacrario delle Bandiere, il Museo Nazionale del Risorgimento, che ospita mostre di pittura, e il Museo del Vittoriano.





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