Piazzale esterno del Santuario
sulla destra si trova il
loggiato del Famedio ossia una sorta di Pantheon livornese. Nell’interno di
questo grande Santuario si trovano i monumenti funebri dedicati agli illustri
personaggi livornesi come: il pittore Enrico Pollastrini, lo scultore Paolo
Emilio Demi e il poeta Giovanni Marradi. L’interno, di stile barocco, è
impreziosito da ornati in stucco e marmi policromi. Nei sei altari laterali
sono ricordate le compagnie che contribuirono con le loro offerte alla fabbrica
di Montenero. La volta è ricoperta, con decorazione a stucco, dalle immagini di
Maria, ispirate alle Sua vita. Percorrendo la navata si può ammirare, all’interno
del tabernacolo sopra l’altare maggiore, la tavola raffigurante la Madonna di
Montenero del pittore pisano Jacopo di Michele detto Gera.
interno della cappella dei ceri
Mentre l’affresco della cupola
che raffigura l’Incoronazione della Vergine (1771-74) è opera del pittore
fiorentino Giuliano Traballesi. Nella sacrestia sono conservati il pregevole
altare marmoreo di Silvio Cosini (1530) e un interessante riquadro ligneo raffigurante
le Crocefissione. Nelle cappelle laterali troveremo una lunga galleria di
ex-voto, si tratta della più grande collezione di questo tipo d’Italia, testimonianza
del culto mariano del popolo livornese alla Madonna.
interno degli ex voto
Tra i tanti miracoli attribuiti
alla Vergine c’è l’improvviso accecamento dei corsari turchi che, nel 1575,
sbarcati all’Ardenza, volevano assaltare i tesori del Santuario; tra gli ex
voto si conservano anche il giubbotto e le babbucce di una giovane livornese
che, rapita ad Antignano dai turchi e condotta in un harem del sultano di
Costantinopoli, fu salvata dal fratello dopo aver invocato la Vergine di
Montenero. Queste opere, dal 1800 ad
oggi, oltre a testimoniare la fede costituiscono spaccati di vita quotidiana di
periodi diversi, molte sono le tavolette dipinte che mostrano la gente con i
suoi costumi, i soldati, il mare e i marinai, le case, i mezzi di trasporto.
Accanto ai pezzi di semplice fattura ve ne sono altri di pregevole manifattura,
tra cui spiccano Il cavallino di Giovanni Fattori, Il motociclista di Renato
Natali. Dopo la visita al santuario si possono visitare le Grotte di
Montenero nei pressi del Santuario, una via detta "Via delle grotte"
o "La grotta" queste grotte, durante
la seconda guerra mondiale, furono usate come rifugio antiaereo; da vedere
anche la Galleria dei Comuni che è stata allestita
per esporre gli Stemmi dei Comuni Toscani dopo la proclamazione della Madonna
di Montenero a Patrona principale della Toscana.
I
pellegrini possono sostare nell’Aula Mariana o Sala del Pellegrino inaugurata
il 25 marzo 2000 per la solennità dell'Annunciazione del Signore. La visita in
questo luogo sacro può rivelarsi suggestiva per chiunque e per diversi motivi
come ammirare la sola visuale panoramica, di incomparabile bellezza, che
offre questo colle che si apre sul Parco delle Colline Livornesi, un ambiente
di macchia mediterranea che scende fino al mare.
Da ricordare che anche papa
Giovanni Paolo II fece visita al Santuari mariano.
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