lunedì 6 gennaio 2014

L'Epifania e la festa della Befana, notizie e manifestazioni.

L’origine di questa notte magica, che è la dodicesima dopo il solstizio d’inverno (Natale), è dovuta alle usanze rurali, anche molto antiche, i romani la dedicavano a una figura divina cioè Madre Natura, identificata con Diana dea della Luna e dei cicli della fertilità. Infatti si riteneva che Madre Natura, avendo lavorato e “fruttato” per tutto l’anno precedente ed era ormai vecchia e rinsecchita, era destinata a morire per poi rinascere giovane e bella: proprio come la Luna che nasce, diventa piena, muore diventando nera e poi risorge. La parola Epifania  deriva dal greco “tà epiphan(e)ia e significa “manifestazione di divinità”; ossia la visione della manifestazione di Dio da bambino, per i cristiani indica, questa festa, la visita dei Re Magi che portano in dono “oro, incenso e mirra” a Gesù Bambino. La successiva corruzione dialettale della parola Epifania in Befan(i)a creò la Befana, anche lei vecchia donna magica che vola su una scopa, e che prima di sparire lascia doni ai bambini ma anche ai grandi. Quindi ecco l’usanza di mettere le calze lasciate appese dai bambini così nella notte tra il 5 e il 6 gennaio, a cavalcioni di una scopa, la befana sotto il peso di un sacco con giocattoli, cioccolatini e caramelle ma anche di cenere e carbone, passa sopra i tetti e calandosi dai camini le riempie. In alcune città è usanza, per i bambini, preparare per la befana, in un piatto, un mandarino o un’arancia e un bicchiere di vino. Il mattino successivo insieme ai regali troveranno il pasto consumato e l’impronta della mano della Befana sulla cenere sparsa nel piatto. La Befana ha vari soprannomi: Donnazza (Cadore), Pifania (Comasco), Marantega (Venezia), Berola (Treviso), Vecia (Mantova), Mara (Piacenza), Anguana (Ampezzano), Basara in Liguria ecc. In molte città si ripetono usanze antiche per esempio nei piccoli centri della Toscana, Emilia Romagna, Ticino, viene prima portata in giro su un carro e poi bruciata in piazza. Invece a Varallo Sesia è la Veggia Pasquetta, “Pasquetta” al posto di Epifania si usa anche a Genova, Legnano, Molise ecc. nel significato di “passaggio” e la raffigurano come una orribile vecchia che tiene in braccio un bambino: lei verrà arsa sul rogo ma prima consegnerà il bimbo, simbolo della sua resurrezione. Ecco alcune delle manifestazioni italiane per la Befana: a Milano sfileranno in piazza Duomo i Re Magi e a Venezia tornerà per l’ennesima volta di scena la regata delle Befane, con partenza dalla fermata di S. Tomà e arrivo sotto al Ponte di Rialto; a Treviso c’è la festa “Panevin” il 5 e il 6 gennaio con l'accensione di più di 200 fuochi; a Verona: si terrà il tradizionale rogo in piazza Brà "Brusa la Vecia", seguito da uno spettacolo pirotecnico, a Faenza, il 5 gennaio si festeggia la "Nott de Bisò" e in Piazza del Popolo verrà bruciato il fantoccio Nballo, seguito dal brindisi con il vin brulè. A Fornovo Taro, in provincia di Parma, il 5 e 6 gennaio c’è il raduno Nazionale delle Befane e dei Befani, a Firenze si terrà invece la tradizionale sfilata dei Re Magi, a Roma ci sarà il tradizionale appuntamento a Piazza Navona, a Catania che, oltre alle tradizionali sfilate dei Re Magi e delle Befane per le vie della città, in Piazza della Signoria ospita lo spettacolo degli sbandieratori "Il Maneggio della Bandiera". Come recita il detto popolare “L’Epifania tutte le feste le porta via”, il 6 gennaio chiude il lungo periodo delle feste invernali, anticamente dedicate al solstizio d’inverno, ai giorni odierni in questo giorno è usanza completare la scena nel presepe sistemando le figure dei Re Magi vicino alla culla del Bambino Gesù. Buona Epifania o Befana a tutti vicini e lontani.

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