Questo Museo si trova nel palazzo
del Museo Archeologico ed è il secondo in Italia dopo il Museo Egizio di
Torino.
Un primo nucleo di reperti era presente a Firenze già nel settecento, ma nel corso dell’ottocento Leopoldo II di Toscana, oltre ad acquistare alcune collezioni, finanziò insieme al Re di Francia, una spedizione in Egitto negli anni 1828 e 1829, diretta da Jean Francois Champollion e da Ippolito Rosellini, padre dell’egittologia italiana. I numerosi oggetti raccolti, sia eseguendo scavi archeologici, furono equamente suddivisi al ritorno tra il Louvre di Parigi e Firenze.
Nelle Sale sono in mostra reperti unici come sarcofagi, sculture, geroglifici
Un primo nucleo di reperti era presente a Firenze già nel settecento, ma nel corso dell’ottocento Leopoldo II di Toscana, oltre ad acquistare alcune collezioni, finanziò insieme al Re di Francia, una spedizione in Egitto negli anni 1828 e 1829, diretta da Jean Francois Champollion e da Ippolito Rosellini, padre dell’egittologia italiana. I numerosi oggetti raccolti, sia eseguendo scavi archeologici, furono equamente suddivisi al ritorno tra il Louvre di Parigi e Firenze.
Nelle Sale sono in mostra reperti unici come sarcofagi, sculture, geroglifici
è molto interessante vedere anche le sale relative all'arte Tolemaica e Romano Copta.
In tutto, il Museo attualmente ospita circa 14.000 pezzi divisti tre nove sale, il cui allestimento è in via di rinnovamento e prevede un ordine cronologico e due magazzini.
Tra reperti presenti in mostra troviamo un carro della XVIII
dinastia, il pilastro della tomba di Seti I
il corredo della nutrice della figlia del faraone Taharga e il ritratto di donna del Fayum.
Altri reperti:
Particolare del sarcofago egizio |
la dea Maat |
Donna che prepara la birra, V dinastia |
Ritratto dello scriba Huemascia e della moglie Baket |
Il Museo Egizio di Firenze, con le sue aree tematiche permette al visitatore di conoscere, anche attraverso oggetti e attrezzi della vita abituale dell’antico popolo egizio, un antico popolo che ancora nei giorni odierni affascina.
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