Il
Portico di Ottavia è l'unico conservato dei grandi portici che limitavano, sul
lato settentrionale, la piazza del "Circo Flaminio" (gli altri erano il "Portico di
Ottavio" e " di Filippo").
Il Portico di Ottavia fu costruito sullo stesso
luogo di
un edificio più antico, il "Portico di Metello", eretto da Q. Cecilio
Metello Macedonico nel 146 ed inaugurato nel 131 a.C. Nel
Medioevo, sulle rovine del portico, furono edificati un grande mercato del
pesce ed una chiesa, S. Angelo in Pescheria.
Pescheria al Portico d'Ottavia |
Il mercato era chiamato
"Forum piscium" o di "Pescheria Vecchia"; la pietra a destra del grande arco del
Portico è quanto resta e nell'iscrizione è scritto: "Debbono essere date ai Conservatori
(magistratura elettiva capitolina) le teste di tutti i pesci che superano la
lunghezza di questa lapide, fino alle prime pinne incluse". Come si sa la
testa è la parte migliore per la zuppa di pesce.
La
chiesa Bonifacio II la intitolò
all'Arcangelo San Michele ed ebbe nome "S. Angelo in foro piscium" in
riferimento al mercato del pesce.
Nella parte del Ghetto c’è Via Ruta la via
principale del ghetto dove si trovavano i negozi più importanti.
Via Rua difronte al Portico d'Ottavia |
In una targa
si legge “Rua” o “ruga” per “strada, via” in relazione e in ricordo degli Ebrei
espulsi dalla Spagna alla fine del ‘400 e che si stabilirono a Roma.
Le cartoline sono state
riprodotte da acquarelli di E. Roesler Franz (1845-1907) che si trovano esposti
al museo di Trastevere.
La serie si chiama “Il Ghetto di Roma nei quadri di E.
Roesler Franz”. Le cartoline, in mio possesso, si possono trovare alla bottega
“Nonna Betta” al Ghetto che le fa stampare in esclusiva.
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