Gli
scavi in corso nell'emiciclo
sud del Circo Massimo, quello che si affaccia su Piazza di Porta Capena,
rivolto verso la via Appia, hanno riportato alla luce, fra gli altri reperti,
strutture murarie che confermano come qui vi fossero anche
"tabernae", ritrovate scavando oltre i pilastri delle gradinate
superstiti.
In soli 50 centimetri di terra sono stati ritrovate 130 monete che, una volta catalogate, potranno dare notizie sulla vita di questa parte del circo.
L´emiciclo sud era il punto cruciale del percorso che le quadrighe affrontavano
davanti a 150.000 spettatori.
Qui
infatti gli aurighi dovevano frenare per curvare seccamente intorno alla
"meta" meridionale e spesso venivano a contatto.
La prima costruzione, ad opera di Tarquinio Prisco, risale al VII secolo a.C. ed era in legno, devastato più volte dal fuoco ed in seguito restaurato, fu ricostruito quasi integralmente in epoca domiziano - traianea, fase cui appartengono per la maggior parte le strutture in laterizio attualmente visibili.
Giulio
Cesare fece erigere l’edificio in muratura mentre Augusto lo completò e restaurò
l'ippodromo, lo decorò con l'obelisco ora a piazza del Popolo e costruì il
pulvinar.
Questo
grande circo, 600 metri di lunghezza per 140 di larghezza, alla caduta
dell'Impero fu abbandonato e utilizzato come campo per fini
agricoli.
L'acqua
mariana, che ancora oggi scorre in profondità, permise di installare anche
dei mulini. L'emiciclo sud fu riadattato a struttura fortificata da parte
della potente famiglia dei Frangipane, a questo periodo risale la torretta -
detta della Moletta - ancora oggi visibile.
La
curva sud del Circo Massimo al termine dei lavori sarà un´area archeologica
finalmente visitabile.
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