mercoledì 15 aprile 2015

Alla scoperta del castello di Sirmione sul Garda

Sirmione si trova sulla sponda del lago di Garda il cui centro storico si è sviluppato su un lembo di terra che si protende verso il centro del basso Lago di Garda, dividendo i golfi di Desenzano e Peschiera. 

Panorma di Sirmione, photo by "Ipromessi Viaggi", 2015





Il simbolo della città di Sirmione è la Rocca Scaligera e il suo profilo lo si scorge giungendo in barca dal lago.
Il Castello Scaligero di Sirmione, una delle più imponenti fortezze medievali d’Europa costruite sull’acqua, è circondato su tutti i suoi lati dall’acqua erigendosi imponente a difesa della città.
I signori dei Della Scala di Verona fecero costruire nel 13° secolo il castello, oggi si presenta con le mura merlate, le alte torri, la darsena e un ponte levatoio che lo collega alla terra ferma da cui si entra nel castello.
La prima parte del castello, il mastio, il cortile,le tre torri angolari, i due ingressi con il ponte levatoio furono costruiti verso la fine del XIII sec. per volere di Mastino I Della Scala. 
Le mura e le tre torri massicce sono caratterizzate


Castello di Sirmione, photo by "Ipromessi Viaggi", 2015
dalle merlature a coda di rondine che contraddistinguono ogni costruzione scaligera, dietro questi tre torrioni emerge l'imponente mastio alto 47 metri, sotto al quale si trovavano le celle destinate ai prigionieri.
La darsena odierna è in sostituzione di quella in legno, fu costruita forse dalla Repubblica di Venezia rifacendosi, nella costruzione, all’Arsenale veneziana.
Mura del castello, photo by "Ipromessi Viaggi", 2015
Per vedere questa magnifica veduta della darsena si percorre una scala del secondo recinto per poi salire ai camminamenti sulle mura.

Anche per questo castello si racconta una leggenda legata ad Ebengardo e alla sua innamorata Arice, che ospitarono, durante una notte tempesta Elalberto, un cavaliere Veneto, che chiese riparo nel castello.
Si racconta che Elalberto durante la notte entrò nella camera di Arice che spaventata iniziò a gridare e Elalberto la pugnalò.
Quando Ebengardo arrivò nella stanza trovò Arice senza vita e accecato dalla rabbia si impadronì del pugnale e uccise Elalberto.
Inoltre si racconta che Ebengardo, non avendo protetto la sua sposa, è condannato a rimanere tra i vivi sotto forma di fantasma. 
Questa ed altre storie sono legate al castello che rimase sede della guarnigione militare fino al 1797, in seguito divenne la caserma dei francesi e degli austriaci fino all’Unità d’Italia.





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