Sirmione si trova sulla sponda
del lago di Garda il cui centro
storico si è sviluppato su un lembo di terra che si protende verso il centro
del basso Lago di Garda, dividendo i golfi di Desenzano e Peschiera.
Panorma di Sirmione, photo by "Ipromessi Viaggi", 2015 |
Il simbolo della città di Sirmione è la Rocca
Scaligera e il suo profilo lo si scorge giungendo in barca dal lago.
Il Castello Scaligero di
Sirmione, una delle più imponenti fortezze medievali d’Europa
costruite sull’acqua, è circondato
su tutti i suoi lati dall’acqua erigendosi imponente a difesa della città.
I signori dei Della Scala di Verona
fecero costruire nel 13° secolo il castello, oggi si presenta con le mura
merlate, le alte torri, la darsena e un ponte levatoio che lo collega alla
terra ferma da cui si entra nel castello.
La prima parte del castello, il
mastio, il cortile,le tre torri angolari, i due ingressi con il ponte levatoio
furono costruiti verso la fine del XIII sec. per volere di Mastino I Della Scala.
Le mura e le tre torri massicce sono caratterizzate
Castello di Sirmione, photo by "Ipromessi Viaggi", 2015 |
dalle merlature a
coda di rondine che contraddistinguono ogni costruzione scaligera, dietro
questi tre torrioni emerge l'imponente mastio
alto 47 metri, sotto al quale si trovavano le celle destinate ai prigionieri.
La
darsena odierna è in sostituzione di quella in legno, fu costruita forse dalla
Repubblica di Venezia rifacendosi, nella costruzione, all’Arsenale veneziana.
Mura del castello, photo by "Ipromessi Viaggi", 2015 |
Per
vedere questa magnifica veduta della darsena si percorre una scala del secondo
recinto per poi salire ai camminamenti sulle mura.
Anche per questo castello si racconta una leggenda legata ad Ebengardo e alla sua innamorata Arice, che ospitarono, durante una notte tempesta Elalberto, un cavaliere Veneto, che chiese riparo nel castello.
Si
racconta che Elalberto durante la notte entrò nella camera di Arice che
spaventata iniziò a gridare e Elalberto la pugnalò.
Quando Ebengardo arrivò nella stanza trovò Arice senza vita e
accecato dalla rabbia si impadronì del pugnale e uccise Elalberto.
Inoltre si racconta che Ebengardo, non avendo protetto la sua
sposa, è condannato a rimanere tra i vivi sotto forma di fantasma.
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