martedì 7 aprile 2015

Codigoro e l’Abbazia di Pomposa

Codigoro si trova nelle vicinanze del delta del Po, sul tracciato della Strada dei Vini e dei sapori.


Questo centro è conosciuto per l’Abbazia di Pomposa ma visitando la cittadina si possono vedere cose interessanti come 

il Palazzo del Vescovo, il monumento allo Scariolante 

che ricorda i lavoratori che scavavano il fondo del canale e trasportavo il materiale sulle carriole, lo stabilimento idrovoro 

con le due strutture per il controllo delle acque basse e delle acque alte. 
L’Abbazia di Pomposa sorse verso il VII secolo lungo la strada Romea, tra Venezia e Ravenna e raggiunse la massima espansione economica, culturale e spirituale nel XI secolo.

E’ uno dei complessi monastici più importanti d’Italia, la Chiesa abbaziale, preceduta da un portico riccamente decorato in cotto e marmo, è sorta tra l'VIII e il IX secolo ed ha l'aspetto di una basilica di tipo tardo-ravennate.

Da notare l’imponente campanile alto 48 metri.

Il complesso è costituito oggi dalla chiesa abbaziale di Santa Maria con campanile, la sala 
Mosè e David, Sala Capitolare
capitolare, 
Ultima Cena nell'Aula del Refettorio.
il refettorio, la cosiddetta “sala delle Stilate”, il dormitorio oggi Museo Pomposiano il palazzo della Ragione 
Palazzo della Ragione, loggiato, particolare
e il recinto del cimitero dei frati situato a nord della chiesa.
L’interno della basilica conserva uno dei cicli di affreschi 
più preziosi di tutta la provincia e il bellissimo pavimento a mosaico 
con intarsi di preziosi marmi, di differenti epoche e stili, collocati tra il VI e XII secolo.
All’interno del museo sono esposti iscrizioni, marmi, rari stucchi, pertinenti ai primitivi arredi 

della chiesa, maioliche e reperti archeologici di vario tipo, oltre ad affreschi staccati.
Questi ritrovamenti hanno portato un significativo contributo alla conoscenza delle varie fasi costruttive della Chiesa, nata con impianto di tipo basilicale su modello ravennate nei secoli VII-VIII.
Ma Codigoro offre al visitatore una visitata alla "Garzaia", 

ovvero la "Città degli Aironi", una area di circa 8 ettari un vero e proprio boschetto di robinie, pioppi, sambuchi e pruni, e dove si sono insediate varie specie di Ardeidi: 
garzette, nitticore, aironi cenerini e aironi bianchi maggiori.
  





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