Codigoro si trova nelle vicinanze del delta del Po, sul tracciato della Strada dei Vini e dei sapori.
Questo centro è conosciuto per l’Abbazia di Pomposa ma
visitando la cittadina si possono vedere cose interessanti come
il Palazzo del
Vescovo, il monumento allo Scariolante
che ricorda i lavoratori che scavavano
il fondo del canale e trasportavo il materiale sulle carriole, lo stabilimento
idrovoro
con le due strutture per il controllo delle acque basse e delle acque
alte.
L’Abbazia di Pomposa sorse verso il VII secolo lungo la strada
Romea, tra Venezia e Ravenna e raggiunse la massima espansione economica, culturale
e spirituale nel XI secolo.
E’ uno dei complessi monastici più
importanti d’Italia, la Chiesa abbaziale, preceduta da un portico riccamente decorato in
cotto e marmo, è sorta tra l'VIII e il IX secolo ed ha l'aspetto di una
basilica di tipo tardo-ravennate.
Da notare l’imponente
campanile alto 48 metri.
Il complesso è costituito oggi dalla chiesa abbaziale di
Santa Maria con campanile, la sala
Mosè e David, Sala Capitolare |
il refettorio, la cosiddetta
“sala delle Stilate”, il dormitorio oggi Museo Pomposiano il palazzo della
Ragione
Palazzo della Ragione, loggiato, particolare |
e il recinto del cimitero dei frati situato a nord della chiesa.
L’interno della
basilica conserva uno dei cicli di affreschi
più preziosi di
tutta la provincia e il bellissimo pavimento a mosaico
con intarsi di
preziosi marmi, di differenti epoche
e stili, collocati tra il VI e XII secolo.
All’interno del museo sono esposti iscrizioni, marmi, rari
stucchi, pertinenti ai primitivi arredi
della chiesa, maioliche e reperti
archeologici di vario tipo, oltre ad affreschi staccati.
Questi ritrovamenti hanno portato un significativo contributo
alla conoscenza delle varie fasi costruttive della Chiesa, nata con impianto di
tipo basilicale su modello ravennate nei secoli VII-VIII.
Ma Codigoro offre al visitatore una visitata alla "Garzaia",
ovvero la "Città degli Aironi", una area di circa 8 ettari un vero e proprio
boschetto di robinie, pioppi, sambuchi e pruni, e dove si sono insediate varie specie di
Ardeidi:
garzette, nitticore, aironi cenerini e aironi bianchi maggiori.
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