Questo bellissimo e suggestivo
tempietto, addossato alle grotte dell'antica necropoli cristiana,
si trova nel
punto dove secondo la tradizione il Santo decapitato si recò a piedi portando
miracolosamente la sua stessa testa per esservi seppellito.
Questo splendido esempio di
architettura barocca fu eretto come ringraziamento al Patrono di Ascoli Piceno per aver preservato la città dai violenti sismi aquilani del 1703 che si verificarono tra i mesi di gennaio e marzo dello stesso anno.
poiché sant’Emidio è il protettore dei terremoti.
Il tempietto fu costruito tra il
1717 ed il 1720-21
dall’architetto locale Giuseppe Giosafatti su commissione
del vescovo ascolano Giovanni Gambi, famigliare dell’allora papa Clemente XI.
La facciata in travertino è
addossata alla parete di tufo in due piani sovrapposti d'ordine dorico; al
centro di quello inferiore si trova un portichetto ellittico di sei colonne
con
lo stemma di Clemente XI mentre alle estremità della parte superiore si trovano
due angeli
con in mano la palma,
simbolo del martirio.
Nell’interno si trovano le grotte
dove riposarono le spoglie mortali di
Sant’Emidio e dei suoi discepoli
per oltre 4 secoli, fino alla traslazione dei
loro resti all’interno della cattedrale di Ascoli Piceno.
Vi è un unico altare la statua in
travertino
di Sant’Emidio e papa Clemente XI concesse il beneficio
dell’indulgenza ai visitatori del tempietto.
Il tempietto di Sant’Emidio alle
Grotte
è uno dei monumenti di arte religiosa barocca
più importanti della città
di Ascoli Piceno.
Il tempietto
fa parte dell'itinerario
emidiano della città, un percorso che congiunge tutti i siti legati alla
tradizione, ai miracoli, alla vita ed al martirio del santo.
Si consiglia di fissare una
visita su appuntamento con ragionevole anticipo prima di raggiungere il
santuario.
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