Questo antico
mascherone in marmo lo possiamo trovare murato nella parete dell’atrio
della
chiesa di Santa Maria in Cosmedin
in
Piazza della Bocca della Verità.
Il grande
mascherone in marmo, raffigurante una testa di fauno, probabilmente era un
antico tombino della Cloaca Massima, una delle fogne più grandi di tutta Roma. Infatti
il volto maschile con barba ha occhi, naso e bocca forati per fare defluire
l’acqua
e a conferma di ciò c’è il fatto che la Cloaca Massima si trovava in
prossimità dell’omonima piazza.
La scultura
databile al I secolo d.C. venne chiamata Bocca della Verità per la prima volta
nel 1485 e da allora è rimasta uno dei simboli più significativi di Roma ed è
legata ad una leggenda quella che la scultura sarebbe stata realizzata
appositamente da un erudito del mondo antico (Virgilio Marone Grammatico)
dedito alle arti magiche per permettere ai mariti di scoprire le infedeltà
coniugali. Infatti se la mano fosse rimasta incastrata nella bocca durante il
giuramento
la donna era colpevole. Un’altra leggenda dice che nel medioevo si
sarebbe utilizzato il mascherone per costringere i sospettati di crimini a
confessare: dall’altra parte del volto marmoreo stava un addetto del tribunale,
o di chi per esso, pronto a colpire con una spada le dita di chi non diceva la verità.
E’ singolare come
quello che era il tombino dell’antica Roma sia uno dei monumenti di Roma dove i
turisti amano di più farsi fotografare perché tra storia, leggenda e curiosità
il monumento la Bocca della Verità
è il più rappresentativo delle leggende e
delle curiosità romane.
Qui fu girata la
scena, rimasta celebre, del film "Vacanze Romane", in cui Gregory
Peck di fronte a Audrey Hepburn finse di aver perso la mano.
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