sabato 5 settembre 2020

Un weekend a Santo Stefano di Sessanio

Questo piccolo comune in provincia dell’Aquila, fa parte dei borghi più belli d’Italia,


mantiene ancora l’architettura medievale e si trova all’interno del Parco Nazionale del Gran Sasso.
E’ interessante sapere che nel XVI secolo Santo Stefano di Sessanio fu il centro più importante d'Europa della produzione della lana. Nel 1579 Francesco I de' Medici Granduca di Toscana assunse il controllo del borgo di Santo Stefano di Sessanio spinto dall'interesse di controllare la produzione della pregiatissima "lana carfagna".
La "lana carfagna" è una lana nera di tipo grezzo prevalentemente usata per le uniformi militari e per il saio dei monaci.
Decine di migliaia di pecore producevano questa particolare varietà di lana che veniva lavorata poi in Toscana per poi essere esportata nei mercati più importanti d'Europa.
Passeggiando per il borgo,

si accede dalla Porta Medicea,

si vedranno le case costruite in pietra calcarea bianca

anche se il tempo le ha rese opache, le scalinate con le case adornate di fiori,

gli archi,

i camminamenti coperti

rendendo il tutto affascinante e pittoresco.
Il Palazzo delle Logge con l’arcata su più piani

è un albergo e fa parte di Sextantio Albergo Diffuso.
Da visitare la chiesa di Santa Maria delle grazie,

la chiesa di Santo Stefano

il santo che dà il nome al paese ma fuori dal borgo c’è la Chiesetta della Madonna del Lago

che si trova sulla sponda del laghetto

che si forma con il discioglimento dei ghiacci.
  
La piccola chiesa risale al XVII secolo e si distingue per il contesto in cui è inserita.
Il piccolo borgo dopo il sisma del 2009 fu ricostruito preservando l’integrità estetica del borgo e del territorio circostante rispettando la storia e la cultura locale.
Oggi queste abitazioni fanno parte di un progetto di “albergo diffuso” che ha reso Santo Stefano di Sessanio meta di un turismo non convenzionale.









 

 

 

Nessun commento:

Posta un commento