La Via Appia fu
la prima delle grandi strade di comunicazione costruite nella Roma Antica. Chiamata
la Regina Viari um, fu fatta costruire dal censore Appio Claudio Cieco verso la
fine del IV secolo a.C. nel 312, per garantire rapide e dirette comunicazioni
tra Roma e Capua poi verso la Grecia e l’Oriente.
Ai
giorni odierni il Comitato del Patrimonio Mondiale dell’UNESCO ha inserito la
Via Appia nella lista dei patrimoni mondiali nella 46esima sessione annuale dal
21 al 31 luglio a Nuova Dehli.
La via Appia Antica, nel
tratto inserito nel territorio di Roma, permette una passeggiata immersi nel
verde, a piedi o in bicicletta, alla scoperta di monumenti funerari importanti,
ville e catacombe. Tra questi il Mausoleo dei
Rabiri Nel monumento funerario, simile ad una grande ara, ci sono i calchi di due
liberti e di una sacerdotessa di Iside. L’originale si trova esposto al Museo
di Palazzo Massimo alle Terme). I liberti erano schiavi liberati dal proprio
padrone.
Il Museo della Via Appia (Castello Caetani) Si trova nel complesso
monumentale della tomba di Cecilia Metella e del castrum Caetani. I reperti
sono urne, cippi, iscrizioni, sarcofagi, rilievi, elementi architettonici.
La
Tomba di Cecilia Metella Il monumento
funerario risale fra il 30 e il 20 a.C. Il mausoleo fu fatto costruire durante
l’impero di Augusto in onore di Cecilia Metella, figlia di Quinto Cecilio
Metello console nel 69 a.C.
Il Sepolcro
a Tempietto al V Miglio E’ un tipico monumento funerario del II secolo d.C.: un
sepolcro laterizio a tempietto. La tipologia era particolarmente diffusa in età
antonina. La dinastia degli Antonini regnò sull'Impero Romano dal 138 al
192 d.C.
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