Nel 1570 il palazzo fu
notevolmente ampliato verso il porto: fu aggiunto un nuovo corpo sul lato
orientale e furono collocate all’interno le statue dei protettori delle Compere
di San Giorgio. Sul finire del XVII secolo sulla facciata a mare venne innalzato
un campanile con torre-orologio riccamente decorata, allo scopo di segnare le
ore e poter comunicare alle navi ormeggiate in porto pericoli di vario genere. L’ingresso
del palazzo è situato nel prospetto a mare e salendo uno scalone in marmo si arriva
al primo piano dove si trovano la cinquecentesca sala del Capitano del Popolo e
il magnifico Salone delle Compere. Nella parte esterna, nel lato opposto al
mare, si trova un ricco tabernacolo settecentesco di marmo e stucco,
fiancheggiato da due angeli con statua dell’Assunta e baldacchino metallico.
Alla fine dell’Ottocento, il complesso edilizio venne restaurato da Alfredo
D’Andrade che ricostruì i più significativi spazi all’interno: la sala del
Capitano del Popolo, la Manica Lunga e la Manica Corta. Le decorazioni attuali
della facciata risalgono al 1912 e sono opera di Ludovico Pogliaghi. Dal 1903
Palazzo San Giorgio è sede dell’Autorità Portuale di Genova.
Dedicato ai viaggi promessi, che ci vorremmo promettere o che ci siamo ripromessi di fare, alla scoperta dell'Italia.
martedì 11 marzo 2014
Genova e il Palazzo San Giorgio
Palazzo San Giorgio fu costruito nel 1260 come
primo palazzo pubblico genovese, è stato per secoli il fulcro dell’attività
marittima e commerciale genovese: si trova al centro dell’arco portuale
medievale, compreso tra il Molo Vecchio e la Commenda di Prè. La costruzione fu
voluta dal Capitano del Popolo Guglielmo Boccanegra e si compone di due corpi
ben distinti, appartenenti ad epoche diverse e alla fine del XIII secolo nelle
carceri del palazzo fu rinchiuso Marco Polo e qui dettò le sue memorie di
viaggio, in seguito pubblicate sotto il titolo de “Il Milione”. A metà del
Quattrocento il Palazzo fu acquistato dal Banco di San Giorgio, una delle più
antiche banche di Genova, che amministrava il debito pubblico dello Stato genovese.
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