venerdì 9 maggio 2014

Museo Civico di Palazzo Te di Mantova


Questo magnifico Palazzo fu voluto da Federico II Gonzaga come luogo di riposo e commissionato a Giulio Romano che lo costruì e decorò tra il 1525 e il 1535 ed è un bellissimo esempio di villa rinascimentale suburbana. Infatti nel sostantivo Te, nella forma latinizzata Teietum o quella attuale Te, si intendeva la località con abitazioni rustiche poco lontano dalle mura. 

 
Nel visitare il Palazzo si rimarrà attratti da opere stupende ed ineguagliabili come la Sala dei Cavalli dove sono ritratti a grandezza naturali, su fondo di paesaggi, i cavalli preferiti del Principe, questi si possono definire veri ritratti e di quattro cavalli è riportato il nome: Morel Favorito, Glorioso, Battaglia, Dario. 


La famiglia Gonzaga allevava i cavalli per puro piacere ma anche per farne in dono per esempio all’imperatore Carlo V ecco perché furono ritratti, come un odierno album fotografico, nella sala dove si svolgevano le feste per testimoniare l’amore che i Gonzaga avevano per questi superbi animali. Altre Stanze da vedere sono: la camera dei Venti e delle Aquile, la Camera degli Stucchi, la Camera dei Giganti, la Camera di Amore e Psiche. 


Questa sontuosa camera prende il nome dalla storia di Amore, dio Amore, e Psiche la sua amata principessa terrena, dipinta sulla volta e nelle lunette. Sulle pareti sono dipinte altre favole mitologiche che narrano le relazioni tra gli dei e gli uomini, tra le stesse divinità. La particolarità la si ritrova anche nelle tecniche di pittura usate come l’affresco con rifiniture a tempera e le incorniciature a stucco oppure la pittura ad olio per la volta. Questa Camera veniva adibita per i banchetti solo per personaggi più illustri ospiti della Famiglia Gonzaga.
Da vedere anche le notevoli raccolte di interesse documentario e artistico che si conservano nel Palazzo Te come la collezione Mesopotamica Ugo Sissa con opere relative alle antiche civiltà sviluppatesi tra il Tigri e l'Eufrate, oppure la raccolta Egizia acquisita dal mantovano Giuseppe Acerbi, console in Egitto agli inizi dell'Ottocento, che comprende sculture in marmo, bronzo, legno e oggetti legati ai riti funerari e al culto delle divinità. 
Poco distante dal Palazzo si trova l'Appartamento del Giardino Segreto, detto anche della Grotta, un luogo privato per la contemplazione e il riposo ornato con dipinti e rilievi con accenni alla cultura e alle virtù del mondo classico. 


La visita a Palazzo Te ci riporta virtualmente a Federico II Gonzaga e al suo modo di concepire il riposo e l’ozio in un ambiente artisticamente unico.

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