venerdì 24 gennaio 2020

Come sono costruite le case a Venezia

Venezia è una città unica nel suo genere, non solo perchè  fu costruita su 118 isole, collegate da 150 canali e 409 ponti, ma anche perché le sue case ed i suoi palazzi, anche di grandi dimensioni, furono costruite su piattaforme simili a palafitte, con una tecnica costruttiva del tutto nuova per i tempi e pensata proprio per la particolare posizione della città e tenendo conto del suo particolarissimo ecosistema lagunare.


Le foto che seguono, fatte percorrendo il Canal Grande e nel Sestriere di Cannaregio rendono l'idea sulla particolarità di queste abitazioni che, per scelta legata alla particolarissima tecnica costruttiva, sono dotate di grandi vetrate, porticati e non sono più alte di quattro piani.

                                  Scorcio del Sestriere di Cannaregio, photo by I Promessi Viaggi, 2019

Una delle domande che ci si fa vedendo le case, i palazzi più importanti ma anche le chiese è come hanno fatto i veneziani per realizzarle, ma soprattutto per farle durare nel tempo. Il segreto fu di usare sempre acqua, suolo, palificate lignee e, soprattutto, la pietra d’Istria.
          Scorcio di Cannaregio, photo by I Promessi Viaggi, 2019
I palazzi infatti sono sostenuti da fondamenta realizzata con palfitte di pali in legno piantati nel fango, il legno usato è di quercia o di larice. La scelta deriva anche dalla tipologia di acqua presente in laguna, dove si incontra e scontra quotidianamente l'acqua salmastra del mare con quella dolce proveniente dalle foci dei fiumi.
                              Facciata di Ca' Dario sul Canal Grande, photo by I Promessi Viaggi ,2019
Sullo strato di pali lignei perimetrali sono poi poste le vere e propria fondamenta costituite da pietra d’Istria per i muri maestri. Gli strati di pietre sono stati posti im modo da raggiungere un livello di sicurezza sopra quello medio delle maree e far da barriera all'erosione dei muri veri e propri. Il sistema ha retto nel corso dei secoli, perchè non c'è stato un innalzmento costante e definitivo del livello dell'acqua, cosa che invece si è verificata dalla metà del secolo scorso.

Scorcio di Cannargio, photo by I Promessi Viaggi, 2019
La pietra bianca d'Istria si è rivelata un materiale ideale per lo strato intermedio tra pile di legno e mattoni, da cui sono state erette le pareti dell'edificio, in quanto non corrodibile ed impermeabile e dunque il problema sulla stabilità degli edifici si è posto negli anni in cui sono state allargate le bocche di porto per permettere il transito più veloce delle navi. 
Infatti il livello dell'acqua in laguna è crescito in pochi anni più di quanto abbia fatto in secoli ed ha costantemente superato il limite della pietra, bagnando costantemente le mura nella parte non protetta.
                                             
Museo di storia naturale di Venezia, photo by I Promessi Viaggi, 2019

Un altra particolarità studiata durante la costruzione degli edifici che oggi vediamo in laguna è l'utilizzo di ampie vetrate: il vetro infatti è più leggero dei mattoni e dunque pone minore peso sui particolarissimi basamenti. Anche le arcate hanno permesso di sopraelevare distribuendo il peso in maniera ideale sulle palafitte, creando non solo un colpo d'occhio archietettonico ma rispondendo anche ad una utilità pratica.

                                     Il Ponte dei Sospiri, photo by I Promessi Viaggi, 2019 
                                             Scorcio di Cannaregio, photo by I Promessi Viaggi, 2019

Ai giorni odierni si studia come proteggere e mantenere tutta l’architettura di costruzione sia dei palazzi sia delle chiese, in modo che si potranno ammirare anche in futuro le bellezze di Venezia. Una delle soluzioni trovate, oltre alla costruzione del MOSE, è quella di svuotare i canali e ristutturare la parte impermeabile dei palazzi, utizzando nuovi miscugli di materie prime, dal momento che la pietra d'Istria non sarebbe più possibile inserirla. Dove questi interventi sono programmati, fanno di Venezia un canitere a cielo aperto, perchè i canali possono rimanre vuoti al massimo qualche giorno. Sono allo studio anche altre soluzioni alternativa per riportare l'acqua ai livelli dell'inizio del secolo scorso, liberando così le mura dal costante fluttuare dell'acqua al livello attuale.


  









   

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