domenica 12 aprile 2020

Storia e curiosità degli obelischi di Roma

Le principali piazze di Roma sono decorate da alti obelischi  alcuni sono egiziani, altri sono copie di epoca romana ma quelli più interessanti per la storia sono quelli egiziani che furono portati a Roma a partire dall’epoca di Augusto quando l’Egitto era sotto il controllo romano.
Tra i 13 obelischi antichi di Roma da vedere, questi sono 3 obelischi particolarmente interessanti:

L’obelisco in Piazza San Pietro proviene dall’Egitto e fu portato da Caligola che lo fece collocare al centro del suo Circo “in agro vaticano” nel punto avvenne il martirio di san Pietro. 

Fu papa Sisto nel XVI secolo a volerlo al centro della piazza per dargli maggiore visibilità ed è uno dei 13 obelischi antichi di Roma.
L’obelisco è in granito di Assuan senza geroglifici mentre sui lati del basamento si trovano delle scritte di cui una si riferisce a papa Sisto,
una è un invocazione a Cristo per difendere il popolo dal male, l’altra è un iscrizione di vittoria.
Sulla vetta vi era un globo in cui secondo la leggenda erano contenute le ceneri di Cesare  ora si trova ai Musei Capitolini.
Sisto V fece sostituire il globo con una croce e lo stemma della famiglia Chigi.


L’obelisco in Piazza Montecitorio proviene dall’Egitto e fu portato a Roma dall’imperatore Augusto e collocato in Campo Marzio.
Fu papa Pio VI nel 1794 a volerlo in Piazza Montecitorio. L’obelisco in granito rosso fu eretto nella città egizia di Heliopolis dal faraone Psammetico II, nel VI secolo a.C. L’obelisco è ricoperto di geroglifici su tutti e quattro i lati.
La scritta in latino ricorda l’impresa di Augusto.
L’obelisco in Piazza del Popolo proviene dall’Egitto da Eliopoli, dove sorgeva davanti al Tempio del Sole il Dio sole Rhà.
Fu l’imperatore Augusto nel 10 d.C. a farlo portare a Roma al Circo Massimo, fu papa Sisto V nel 1589 a farlo mettere a Piazza del Popolo.
La base con quattro vasche circolari e altrettanti leoni in pietra, di stile egizio, fu voluta da papa Leone XII e fatta eseguire nel 1823 da Giuseppe Valadier.
Nell’epoca dei faraoni gli obelischi erano ritenuti simboli solari e collocati davanti alle entrate dei templi, arricchiti da incisioni commemorative.

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