lunedì 13 aprile 2020

Alla scoperta di Piazza Grande a Modena

Modena venne iscritta nella lista dei Patrimoni dell'Umanità UNESCO nel 1997 per  il suo immenso patrimonio storico, archeologico e per i musei. che sono una testimonianza eccezionale della tradizione culturale del XII secolo.C’è molto da visitare a Modena ma a Piazza Grande bisogna fare una passeggiata particolare e con calma per conoscere meglio la storia, i suoi monumenti e le sue curiosità.



Piazza Grande si apre sul lato meridionale del Duomo, che con la torre campanaria Ghirlandina forma un complesso monumentale.
Sulla Piazza vi si affacciano il Duomo, il Palazzo Comunale e l'Arcivescovado dove si incontrano il potere religioso il Duomo e il temporale il Palazzo del Comune.
Il Duomo fu fondato il 9 giugno del 1099 per iniziativa delle varie classi sociali cittadine e dedicato a Santa Maria Assunta.
Da notare nella facciata i bassorilievi 


dedicati alla genesi.
Nell’interno della cripta si costudiscono le spoglie di S. Geminiano
Vescovo e patrono di Modena morto nel 397.
Il Palazzo Comunale, con  il lungo porticato esterno a colonne marmoree,
è formato da una serie di edifici sorti con funzioni diverse in epoca medioevale.
All’interno ci sono le sale da visitare


per gli arredi e arazzi d’epoca.
Una delle sale da visitare è quella del Camerino dei Confirmati dove si conserva uno dei simboli della città: la Secchia rapita,
un normale secchio di legno che ricorda ai modenesi la gloriosa vittoria ottenuta contro i bolognesi nel 1325 nella battaglia di Zappolino.
L'Arcivescovado fu istituito nel 1855 da papa Pio IX in segno di riconoscenza verso il Duca Francesco V.
Da notare accanto al portale maggiore le insegne di papa Pio IX
e del vescovo Nicolò Sandonnini.
In alto a destra del portale d’accesso si trova il busto di Nicolò Sandonnini,
il vescovo che promosse la costruzione dell’Arcivescovato o Palazzo Arcivescovile.
Da notare durante la passeggiata due curiose particolarità una è la cosiddetta Preda Ringadora l’altra è  la statua della Bonissima, uno dei simboli della città.
La Preda Ringadora si trova dietro alle absidi del Duomo è un grande blocco di calcare ammonitico rosso veronese con una storia curiosa.
Si dice che nel medioevo vi salissero sopra gli oratori per parlare al popolo durante le adunanze popolari, a partire dal Quattrocento la pietra fu usata come pietra del vituperio poiché ogni debitore salendoci doveva dichiararsi tale, sulla pietra venivano messi i cadaveri dei morti in attesa che fossero riconosciuti.
La statua della Bonissima si trova su un modiglione infisso nell’angolo del Palazzo del Comune e raffigura una donna vestita in maniera semplice con un costume medievale e una lunga treccia di capelli fluenti sulla spalla.
Ci sono due versioni per la storia della statua una vorrebbe che rappresentasse Bona con la Contessa Matilde di Canossa, la quale aveva all’epoca un particolare ascendente e una notevole autorevolezza in città. L’altra versione è quella che deve non doveva essere riferita a una persona fisica, ma a un simbolo emblematico per il pubblico Ufficio del Comune, ovvero della Buona Stima, cioè quell’organo del comune che doveva garantire l’affidabilità delle misure.

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