venerdì 8 maggio 2020

Una visita al Museo di Palazzo Venezia a Roma

Palazzo Venezia fu la grande e magnifica dimora papale del veneziano Paolo II Barbo (1464-1471)
e prese questo nome quando, nel 1564, fu ceduto dal papa Pio VI alla Repubblica di Venezia.

Nel 1797 il palazzo passò all’Austria che lo tenne come sede diplomatica fino al 1916, quando tornò all’Italia. Tra il Palazzo Venezia e la chiesa di San Marco c’è un bellissimo cortile a giardino, aperto al pubblico che vi può sostare gradevolmente specialmente nelle giornate calde.
Nel porticato si trovano altri pezzi della raccolta lapidaria.

La visita inizia dall’ingresso del museo in cui si trovano due opere che sono il simbolo della storia del palazzo il Busto di Paolo II
e un pannello ligneo policromo che riproduce lo stemma del pontefice.
Un’importante raccolta lapidaria trova spazio nella loggia del “Viridario”.
I saloni monumentali furono di proprietà austriaca prima del periodo fascista, uno di questi saloni è la Sala del mappamondo,
la Sala Regia
col decorazioni alle pareti e con i pavimenti in marmo a mosaico,
la sala delle fatiche di Ercole.


Durante il pontificato di Paolo II Barbo la sala era chiamata sala dei paramenti in quanto vi erano conservati i paramenti del papa.
Nei settori dell'arte decorativa si trovano piccoli bronzi come il Calamaio con satiro inginocchiato.
Scultura in bronzo del XVI secolo. Nel settore delle ceramiche sono esposti splendidi esemplari di manifatture orientali e occidentali.




Continuando il percorso si troveranno sale che custodiscono quadri molto importanti
opere d’arte realizzate in vari periodi da famosi pittori
tra questi c’è il quadro Il ballo delle ninfe, olio su tela.
Autore Donato Creti.
La visita al Museo di Palazzo Venezia a Roma permette al visitatore di ripercorrere cinque secoli di storia d’Italia.
E’ interessante sapere che sull'angolo destro della facciata principale di Palazzo Venezia un piccolo portale del Seicento sovrastato dallo stemma dei Grimni
che introduce alla cappella quella della Madonna di San Marco o delle Grazie.
Ai giorni odierni nella Cappella viene esposto il Santissimo Sacramento come protezione dei passanti.
Le notizie in riguardo riportano che nel XVI secolo, Carlo da Sezza, laico riformato di S. Francesco e l´ambasciatore Antonio Grimani decisero di collocarvi un´immagine della Madonna illuminata da una lampada a protezione dei passanti, che fu commissionata a Bernardino Gagliardi

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