L’Eremo
di San Bartolomeo in Legio fu costruito, dopo il 1250, dall'eremita Pietro
Angelerio dal Morrone, futuro papa con il nome di Celestino V, sulle rovine di
una precedente costruzione.
Il Santo vi si stabilì insieme ad alcune seguaci
intorno al 1274 e vi rimase per almeno due anni. Incastonato in uno sperone
roccioso lungo circa 50 metri l’Eremo di S. Bartolomeo si trova a 600 metri sul
livello del mare situato nel Vallone di Santo Spirito comune di Roccamorice di
Pescara.
Le parti edificate dell'eremo presentano una
colorazione del tutto omogenea alle rocce che le incastonano.
La chiesa e due
piccoli vani, destinati agli eremiti, sulla balconata rocciosa cui si accede
tramite quattro scalinate: una a nord, composta da 30 gradini irregolari
ricavati direttamente nella roccia, una a sud, ricavata sempre nella roccia, ma
più lunga ed irregolare, ed infine due al centro della balconata, una delle
quali svolgeva funzioni di Scala Santa.



A quattro metri dall'inizio della
balconata si trova, addossata alla parete, una vasca per la raccolta delle
acque piovane, di recente realizzazione.
Lungo la parete sinistra vi è una
piccola sorgente d'acqua ritenuta santa che viene raccolta nell'acquasantiera.
La chiesa, di forma rettangolare, presenta in facciata tracce di un affresco
raffigurante, nella parte bassa, un ostensorio e, nella parte alta, due
riquadri con Cristo e una Madonna con Bambino.

L'affresco è poco leggibile sia
per i danni causati dalle intemperie e dal passare del tempo.
Nell’interno
dell’Eramo si trova, nella nicchia dell'altare, una statua di san Bartolomeo
raffigurato con la propria pelle portata a spalla ed un coltello, il santo
infatti subì il martirio con lo scorticamento.
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